Sono iniziate le trattative tra il ministro Dario Franceschini e il Comitato tecnico scientifico per trovare una quadra sulle misure da adottare una volta riaperti cinema e teatri (si parla della prima metà di maggio). Come confermato dal Corriere della Sera, l’ex segretario del Pd chiede, innanzitutto, che le sale e gli spettacoli all’aperto possano ripartire con più posti a sedere nelle regioni in fascia gialla. Al momento i protocolli del Cts prevedono una capienza massima del 25% per un massimo di 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto. Franceschini, invece, punta a un massimo di 500 spettatori al chiuso e 1.000 all’aperto, raddoppiando la capienza al 50%.
Il ministro approva anche l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2, mentre non sarebbe a favore dell’obbligo di mostrare l’esito di un tampone prima dall’ingresso in sala. La discussione è ormai avviata e prima della decisione del governo, sarà il Cts a dover emettere un verdetto sulle misure restrittive. I passaggi successivi per la verifica delle condizioni sanitarie per la ripresa delle attività sono fissati per il 20 aprile con la valutazione dell’andamento della curva epidemiologica e per il 26 aprile con il nuovo dpcm che fisserà le regole per il mese di maggio. Intanto Draghi mette le mani avanti e dichiara che «se i contagi dovessero risalire, saremo costretti a richiudere. Per questo non possiamo rischiare di aprire troppo presto».
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