Quale spazio al cinema per i film indipendenti?

Produzione indipendente nei cinema? Sì ma meglio se in determinati periodi della stagione. Questo è uno dei temi emersi durante il convegno “Cinema indipendente e programmazione”, che si è tenuto ieri durante il V Meeting internazionale del cinema indipendente in corso a Matera fino a domani e organizzato da Agpci (Associazione dei giovani produttori indipendenti), in collaborazione con gli esercenti della Fice e dell’Anec Puglia e Basilicata.
  • Lontano dal sovraffollamento

Interventuto nel dibattito, Gianluca Pantanodirettore programmazione di Uci – ha fatto presente che “il rapporto con il cinema indipendente è più facile con chi gestisce multisale perché ha più schermi per ospitare i film. Come Uci da alcuni anni collaboriamo con Rai Cinema per sostenere opere prime e seconde di giovani autori, con ottimi risultati come quelli ottenuti con Smetto quando voglio e Se Dio vuole. Negli anni siamo stati avvicinati da alcuni produttori che cercavano un canale diretto in sala per i loro film. Abbiamo sempre consigliato loro la ricerca di un distributore che sappia valorizzare al meglio il prodotto finito. In ogni caso, ci sono periodi con poco prodotto nei quali potrebbero essere posizionati determinati film togliendoli dai mesi in cui c’è un sovraffollamento di titoli. Perché non puntare sull’estate, dove ci sarebbe più spazio?”. Anche Dario Salvadori, di Circuito Cinema, ha fatto riferimento al tema del posizionamento dei film: “Il nostro è un circuito privato che ha come soci alcuni distributori e che deve far quadrare i conti. Noi cerchiamo di dare spazio a film indipendenti, magari parlandone direttamente con i produttori. Però cerchiamo sempre di indirizzare questi film in periodi meno affollati di titoli, per farli rendere al meglio. Non molti, però, accettano questa impostazione”.

  • Sale ad hoc per gli indipendenti?

Pensa a un circuito ad hoc Luciano Stella, esercente e programmatore napoletano ma anche produttore: “Non è sufficiente dire che i film indipendenti debbano uscire in estate; devono essere supportati dalla comunicazione. Il digitale potrebbe aiutare la diffusione del cinema indipendente; magari per certi film si potrebbe pagare una vpf ridotta. Inoltre, perché non pensare alla realizzazione di un circuito formato da piccole sale che abbiano la possibilità di proiettare i film in blu ray senza dover sostenere i costi della digitalizzazione? Penso che potrebbero esserci gli spazi per questo tipo di circuito”. Luigi Lonigro, direttore di 01, è intervenuto a titolo esclusivamente personale: “Penso che i produttori indipendenti debbano stare attenti ed evitare di perdere risorse preziose nella distribuzione diretta dei film. Quando gli esercenti o i circuiti consigliano di far uscire i film in un determinato momento della stagione, lo fanno a ragion veduta, nell’interesse dei film stessi. Questa tipologia di prodotto va collocata quando l’esercizio è più disponibile a trovarle spazio. Penso, inoltre, che i produttori indipendenti dovrebbero unirsi mettendo insieme le risorse economiche per comunicare meglio i film e proporsi con più forza alle sale interessate. Muoversi individualmente, a un singolo produttore, non conviene”. Leandro Pesci è interventuto come programmatore del circuito Cinema di Roma: “Se il cinema indipendente italiano vuole più spazio, ci vogliono le sale e le strutture che funzionano. Non abbiamo bisogno di incentivi economici per la programmazione. E’ un problema di spazio; nei grandi multiplex perché non mettere a disposizine una sala per i film indipendenti? Noi nei nostri cinema lo facciamo e riusciamo a valorizzarli”.
  • Sostenere le sale specializzate

Per Domenico Dinoia, presidente Fice, andrebbero previsti incentivi mirati per le sale più predisposte alla cinematografia indipendente, ovvero i cinema di qualità: “Perché i film indipendenti trovino spazio nei cinema e funzionino, devono essere buoni film. L’attuale dibattito in corso dul ddl cinema voluto da Franceschini può portare a una revisione di alcuni meccanismi legislativi che vadano a incentivare maggiormente quelle sale che vogliono dare più spazio ai film indipendenti. Questo per dare più possibilità a determinati titolo di avere un canale distributivo nei cinema. Ma se nel ddl mettiamo le sale e i film tutti sullo stesso piano, non otteniamo risultati. Inutile creare o pensare a nuovi circuiti, meglio incentivare chi questo lavoro lo sta già facendo. Se vogliamo dare spazio a un cinema più indipendente creiamo le condizioni perché chi vuole programmare quel tipo di cinema sia maggiormente incentivato”. Ha concluso Mariella Troccoli della direzione generale cinema del Mibact: “Facciamo già tanto per le sale d’essai perché sostengano questi cinema sia con i premi d’essai che con Schermi di Qualità. Gli incentivi premianti sono già previsti. Ma non è solo la legge dello Stato che deve risolvere il problema. C’è il ruolo degli enti locali che deve essere determinante”.

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