Lontano dal sovraffollamento
Interventuto nel dibattito, Gianluca Pantano – direttore programmazione di Uci – ha fatto presente che “il rapporto con il cinema indipendente è più facile con chi gestisce multisale perché ha più schermi per ospitare i film. Come Uci da alcuni anni collaboriamo con Rai Cinema per sostenere opere prime e seconde di giovani autori, con ottimi risultati come quelli ottenuti con Smetto quando voglio e Se Dio vuole. Negli anni siamo stati avvicinati da alcuni produttori che cercavano un canale diretto in sala per i loro film. Abbiamo sempre consigliato loro la ricerca di un distributore che sappia valorizzare al meglio il prodotto finito. In ogni caso, ci sono periodi con poco prodotto nei quali potrebbero essere posizionati determinati film togliendoli dai mesi in cui c’è un sovraffollamento di titoli. Perché non puntare sull’estate, dove ci sarebbe più spazio?”. Anche Dario Salvadori, di Circuito Cinema, ha fatto riferimento al tema del posizionamento dei film: “Il nostro è un circuito privato che ha come soci alcuni distributori e che deve far quadrare i conti. Noi cerchiamo di dare spazio a film indipendenti, magari parlandone direttamente con i produttori. Però cerchiamo sempre di indirizzare questi film in periodi meno affollati di titoli, per farli rendere al meglio. Non molti, però, accettano questa impostazione”.
Sale ad hoc per gli indipendenti?
Sostenere le sale specializzate
Per Domenico Dinoia, presidente Fice, andrebbero previsti incentivi mirati per le sale più predisposte alla cinematografia indipendente, ovvero i cinema di qualità: “Perché i film indipendenti trovino spazio nei cinema e funzionino, devono essere buoni film. L’attuale dibattito in corso dul ddl cinema voluto da Franceschini può portare a una revisione di alcuni meccanismi legislativi che vadano a incentivare maggiormente quelle sale che vogliono dare più spazio ai film indipendenti. Questo per dare più possibilità a determinati titolo di avere un canale distributivo nei cinema. Ma se nel ddl mettiamo le sale e i film tutti sullo stesso piano, non otteniamo risultati. Inutile creare o pensare a nuovi circuiti, meglio incentivare chi questo lavoro lo sta già facendo. Se vogliamo dare spazio a un cinema più indipendente creiamo le condizioni perché chi vuole programmare quel tipo di cinema sia maggiormente incentivato”. Ha concluso Mariella Troccoli della direzione generale cinema del Mibact: “Facciamo già tanto per le sale d’essai perché sostengano questi cinema sia con i premi d’essai che con Schermi di Qualità. Gli incentivi premianti sono già previsti. Ma non è solo la legge dello Stato che deve risolvere il problema. C’è il ruolo degli enti locali che deve essere determinante”.
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