In una Casa del cinema gremita si è tenuta ieri a Roma l’assemblea di categorie, istituzioni e addetti ai lavori per individuare la gestione futura della struttura di Villa Borghese. Davanti ai ragazzi del Centro Sperimentale di Cinematografia, ai rappresentanti del Sindacato attori, e ai presidenti dei sindacati dei giornalisti cinematografici e dei critici di cinema, Felice Laudadio, direttore della Casa del cinema con mandato in scadenza a gennaio 2011, ha preso la parola per illustrare le sue perplessità: il Comune, infatti, ha dichiarato che non intende rinnovargli la fiducia per il 2011, poiché sarà Zètema, la società partecipata al 100% dal Comune di Roma che opera nel settore Cultura, a prendere in mano la gestione della struttura dal febbraio 2011. Allo stato attuale la Casa del cinema è gestita invece da Palaexpo con la direzione artistica di Laudadio. Difficile capire da ora chi subentrerà all’ex direttore di Festival quando sarà Zètema a guidare la struttura che nel 2009 avrebbe registrato un passivo di 405mila euro. “L’incontro di oggi è legato al futuro della Casa del cinema, non alla mia figura” ha dichiarato Laudario. “Se il destino di questa struttura verrà difeso non resterò un minuto di più, e della mia vertenza di lavoratore si occuperà il mio avvocato”. Il direttore, che non è disposto nemmeno a farsi affiancare da uno staff deciso dal Comune, durante gli ultimi mesi del mandato, soluzione apparsa sui giornali in un’intervista all’assessore alla Cultura Umberto Croppi, ha aggiunto che il pericolo da scongiurare è che la Casa del cinema si trasformi in un banale ‘affittacamere’ per eventi e convegni, o che “diventi la sede di rappresentanza dei direttori dei festival della fiction e del cinema di Roma, come loro ambirebbero. Noi saremmo felici se il Comune continuasse a non finanziarci, rendendoci però indipendenti. Non vogliamo i soldi del Comune. Dal 2011 la Casa del cinema potrebbe gestirsi da sola, magari governata da un consorzio delle associazioni del cinema che potrebbero chiederla in gestione”. Discorso, questo, che il direttore della Casa del cinema riallaccia ad una vecchia polemica sulla perdita di uno sponsor importante per la struttura come Lottomatica e Rai Trade che avrebbero contribuito ad un buco nel bilancio 2009 di 200mila euro. Dal canto suo Croppi, assessore alla Cultura del Comune di Roma rispedisce al mittente ogni critica: “Non imputiamo a Laudadio nessuna colpa per il passivo del 2009, che tra l’altro non esiste più, in quanto il deficit è stato per intero ripianato dal Comune attraverso il bilancio dell’Azienda Speciale Palaexpo. Ed è in malafede chi accusa questo assessore e questa amministrazione di spoil system. Se fosse stato praticato, Laudadio non sarebbe più qui da due anni e mezzo. Da quando ci siamo insediati – ha spiegato Croppi – ci è sembrato giusto intervenire caso per caso, facendo in modo che le sostituzioni fossero indolori, ma chi è chiamato a governare ha il diritto e il dovere di scegliere, e di essere giudicato in base a quelle scelte”.
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