Protti, evidenti difficoltà delle sale a passare al digitale

“Le difficoltà dell’esercizio per passare al digitale sono evidenti. Mi trovo in imbarazzo quando parlo di digitale perché anziché di opportunità discutiamo di problemi“. Così Paolo Protti, presidente Agis e Anec è intervenuto sabato a Roma durante il convegno di Business Street che ha celebrato il Programma Media. “Ora parlo da imprenditore – ha continuato Protti – segnalando che nel 2009 avevo un solo schermo digitale; nel 2010 tre e oggi tutti gli schermi dei miei due cinema, il Cinecity e la Multisala Ariston di Mantova, sono digitali. Mi chiedo amaramente: perché lo ho fatto? Siamo in presenza di fattori negativi; sulle difficoltà per il digitale non interviene solo il problema dell’ammortamento dei costi. Siamo partiti dai proiettori 2k ma è già arrivato il 4k; si parla sempre più di sistemi che abbandonino le lampade per passare all’utilizzo del laser. I proiettori digitali di prima generazione sono molto diversi e di qualità inferiore rispetto agli ultimi; e tutto questo in un paio di anni. Noi esercenti non possiamo fare la corsa al cambiamento continuo. Non è possibile“. Paolo Protti parla anche del fattore 3D che è stato una molla verso il digitale: “Nel 2011 questo fenomeno sta frenando; i biglietti costano di più e in un periodo di crisi la gente preferisce spendere di meno. Stiamo pagando lo scotto di film usciti tra 2009 e 2010 che non erano veri 3d e hanno deluso il pubblico“. Per il presidente Agis-Anec ci sono anche problemi di finanziamento: “Due sono le strade percorribili con il supporto pubblico: una è ferma dal 2009 ed è il contributo in conto capitale per la ristrutturazione delle sale; la seconda è il tax credit che sarà inutilizzabile finché non passerà la norma che prevede la cedibilità del credito per i piccoli cinema. Si acuirà sempre più la differenza tra chi è riuscito a digitalizzare il proprio cinema e chi non ci è riuscito. Ricordo che l’anno scorso si stimava che in Italia nel 2011 ci sarebbero stati 700 nuovi schermi digitali. In base ai dati di Mediasalles ad oggi ne sono stati realizzati meno di 200, il che la dice lunga sulle difficoltà di questo processo”.

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