C’è voluto il successo senza precedenti al box office italiano di C’è ancora domani (Vision/Universal) e Barbie (Warner) per finalmente dare il giusto peso all’importanza dello sguardo femminile in un’industria ancora troppo a maggioranza maschile. Con i 36,2 milioni di euro incassati finora (22 febbraio 2024, ndr) da C’è ancora domani e i 32,1 milioni di euro totalizzati da Barbie, Paola Cortellesi e Greta Gerwig sono le prime due registe a entrare nella classifica dei 50 film più visti della storia del cinema italiano, collocandosi rispettivamente al sesto e al decimo posto. È un risultato clamoroso che ci ha indotto, con l’aiuto dei dati fornitici da Cinetel, a indagare più a fondo per meglio capire se e quanto effettivamente la presenza in ruoli principali delle donne in un film può incidere sul pubblico e influire sulla sua performance al botteghino. Per fare ciò ci siamo basati sui migliori risultati ottenuti negli ultimi dieci anni da quei film con protagoniste le donne, e che solo in rari casi dalle stesse donne sono stati anche diretti.
Se prendiamo i dieci migliori incassi dal 2014 al 2023 e li osserviamo anno per anno, il primo aspetto che salta all’occhio è la presenza dominante del cinema americano. Per contro, sono solo 13 i film di produzione italiana con protagoniste donne a entrare in classifica. Di questi 13, solo 3 sono anche diretti da donne, ovvero C’è ancora domani, Le sorelle Macaluso di Emma Dante (Teodora) e Miss Marx di Susanna Nicchiarelli (01 Distribution). Bisogna anche dire, però, che Le sorelle Macaluso e Miss Marx sono usciti entrambi a settembre 2020, con la pandemia in corso, e infatti il loro incasso supera ciascuno di poco i 400mila euro, cifra che la dice lunga sulla sofferenza della sala nel nostro Paese nel triennio 2020-2022.
L’unico film italiano con protagonista femminile e diretto da una donna a figurare nella classifica dei 25 migliori risultati degli ultimi dieci anni è, al primo posto, C’è ancora domani, mentre se si prendono in considerazione i 15 migliori incassi degli ultimi cinque anni, attraversati quindi dalla crisi pandemica, l’unico altro titolo italiano a entrare in classifica insieme a C’è ancora domani è Ma cosa ci dice il cervello (2019, Vision) con 5,1 milioni di euro, a cui si potrebbe aggiungere anche La befana vien di notte (Lucky Red/Universal) con i suoi 7,7 milioni, suddivisi tra quando è uscito a fine dicembre del 2018 e l’inizio del 2019 con l’esaurirsi del suo sfruttamento in sala. Vale la pena sottolineare come in entrambi questi film Paola Cortellesi sia presente da protagonista, a dimostrazione della sua grande attrattiva verso il pubblico italiano. Un altro dato che si evince è come il successo al botteghino di film guidati da donne sia andato aumentando fino al 2019, compreso. E probabilmente sarebbe ulteriormente cresciuto se non fosse stato per l’avvento della pandemia.
DISNEY IN POLE POSITION
Nel 2014 i dieci film di maggior successo hanno incassato mediamente meno che negli anni successivi, con un solo film che è riuscito a sfondare il tetto dei 10 milioni di euro: Maleficent (Disney, 14 milioni). Dal 2015 in poi l’incasso medio si è alzato. Se da un lato nessun titolo ha registrato incassi inferiori ai 2 milioni di euro, dall’altro sono aumentati anche i titoli che hanno superato il tetto dei 10 milioni con una media di tre titoli per anno e due film – Star Wars: Il risveglio della Forza nel 2015 e La bella e la bestia nel 2017 (entrambi Disney) – che hanno superato quota 20 milioni di euro. A tal proposito si rileva anche che la percentuale maggiore di film che hanno performato meglio in classifica fanno capo a Disney, e si tratta principalmente di film d’animazione, rifacimenti in live action di classici d’animazione, o di titoli appartenenti a franchise dall’enorme successo internazionale come la saga di Guerre stellari e i cinecomic Marvel. L’unica eccezione, prima dell’arrivo di Barbie e C’è ancora domani, è rappresentata dalla trilogia di Cinquanta sfumature (Universal) che con Grigio ha totalizzato 19,6 milioni, con Nero 14,8 milioni e con Rosso 14,3 milioni. Il monopolio Disney è ancora più evidente nella classifica dei 25 risultati migliori degli ultimi dieci anni, dove dei 23 titoli americani presenti – che salgono a 24 se si considera che Barbie è una co-produzione Usa/Gran Bretagna – ben 18 appartengono alla “casa di Topolino”. La quota a maggioranza Disney si riduce a 8 (su 11 titoli americani presenti che salgono a 12 con Barbie) nella classifica dei migliori 15 incassi degli ultimi 5 anni. Le tre restanti posizioni sono occupate, invece, da C’è ancora domani e Ma cosa ci dice il cervello, entrambi con Paola Cortellesi, e da un outsider francese come Mia e il leone bianco (Eagle Pictures) che ha totalizzato 5,7 milioni.
TRA PANDEMIA E SCELTE DISCUTIBILI
Con lo scoppio della pandemia e la conseguente chiusura delle sale, così come il blocco delle produzioni, il trend ascendente, coerente con l’andamento in crescita di tutto il box office italiano, ha subito una battuta d’arresto. Con una particolarità. Se nel 2020 e nel 2021, i dati, benché meno soddisfacenti rispetto agli anni precedenti, hanno continuato a registrare un più alto numero di film con incassi superiori al milione di euro (quattro nel 2020 e cinque nel 2021, con la stessa Greta Gerwig che a gennaio 2020 sfiora 6 milioni con la sua seconda regia, Piccole donne), il 2022 ha rappresentato l’annus horribilis del cinema italiano tout court, e di quello femminile nello specifico. Solo due, infatti, i film che hanno superato il milione, di cui uno, Don’t Worry Darling (Warner), diretto da una donna (Olivia Wilde), anche se in questo caso a fare la differenza, più che la protagonista (Florence Pugh, non così trainante in Italia), sono state la presenza della pop star Harry Styles nel cast e la strategia di puntare, in concomitanza con la sua chiacchierata presentazione al Festival di Venezia, sulla componente erotica della pellicola (in realtà alquanto blanda, per non dire assente). L’altro titolo, Black Panther – Wakanda Forever (Disney), ha raggiunto 8,4 milioni di euro. In questo caso ci troviamo di fronte a un cinecomic, ed è vero che rispetto al primo Black Panther vede una donna nel ruolo principale (Letitia Wright), ma è altrettanto vero come la cifra raggiunta sia pressoché identica al suo predecessore con protagonista maschile. In questo caso specifico, però, va fatto notare che, a prescindere dal cast al femminile, ha inciso la massiccia comunicazione incentrata sulla scomparsa del precedente protagonista Chadwick Boseman, morto di tumore all’età di 43 anni. Ma a proposito di cinecomic con cast al femminile, il maggior successo in sala è stato Captain Marvel (2019, 10,2 milioni di euro) con protagonista Brie Larson, mentre non sono stati altrettanto fortunati titoli come Black Widow (2021, 4,7 milioni), seppur sia stato il risultato migliore in piena pandemia, Wonder Woman (2017, 3,4 milioni) e il recente The Marvels (2023, 3,2 milioni) che non ha brillato a livello mondiale (206 milioni di dollari nel mondo), forse complici un trio femminile e una storia poco incisivi.
Altro discorso, invece, che va a incidere negativamente sull’esito al botteghino, è quando si prende una franchise di successo con protagonisti maschili e si ribalta la premessa riscrivendo la storia con attrici. Un meccanismo che, il più delle volte, ha finito per snaturare le specificità dei film. Tra gli esempi più eclatanti possiamo annoverare Ocean’s 8 (2018, Warner) e Ghostbusters (2016, Warner), versioni al femminile dei rispettivi franchise. Pur non avendo performato malissimo al box office italiano (3,3 milioni il primo, 2,3 milioni il secondo) sono andati molto peggio dei precedenti capitoli al maschile, e internazionalmente sono considerati dei flop.
UNA RISALITA CULMINATA NEL 2023
L’anno della ripresa è stato il 2023, sia per quanto riguarda il box office generale che per quello del cinema femminile. Dei titoli che compongono la Top 10, tutti hanno superato abbondantemente i due milioni di euro di incasso, uno (La sirenetta, Disney) ha oltrepassato i dieci, attestandosi a 12 milioni di euro, mentre due, per la prima volta, sono andati ben oltre i trenta milioni (C’è ancora domani e Barbie). Quattro – M3gan (2,3 milioni, Universal), La casa – Il risveglio del male (3 milioni, Warner), L’esorcista – Il credente (3,1 milioni, Universal) e The Nun 2 (5 milioni, Warner) – sono horror, un genere che solitamente funziona a prescindere dall’identità di genere, ma che per tradizione, in molti casi, elegge a protagonista proprio una donna trasformandola in “scream queen”, colei che – unico personaggio a salvarsi – è costretta a confrontarsi e a sconfiggere il mostro o il serial killer di turno. Come il già citato La sirenetta, anche The Marvels (3,2 milioni) e Wish (5 milioni) sono stati distribuiti da Disney e si rivolgono a un pubblico mediamente giovane. Ci sono, infine, Barbie (32,1 milioni) e C’è ancora domani (35,3 milioni), mentre Babylon (Eagle Pictures), con Margot Robbie (star di Barbie), si posiziona al nono posto con 2,4 milioni.
Per riassumere, possiamo dire che dal 2014 a oggi il fenomeno del successo dei film con protagoniste le donne e quello di film a tematica femminile che sono anche diretti da donne è in crescita ed è culminato con l’eccezionale successo di C’è ancora domani e Barbie nel 2023. Solo la pandemia ha inferto un pesante colpo a queste categorie di film nel triennio 2020-2022. Curiosamente, il numero maggiore di film a regia femminile presenti in classifica è concentrato nel periodo pandemico, così come i titoli di produzione italiana, in quanto l’offerta internazionale si è contratta, c’è stata una maggior disponibilità di prodotto nazionale e l’incasso medio si è ridotto visibilmente. A parte 18 regali (Vision/ Universal/Lucky Red), che uscito il 2 gennaio del 2020 (quindi prima dello scoppio della pandemia) ha totalizzato 3,1 milioni di euro, nessun altro titolo italiano presente nella classifica del triennio è riuscito a raggiungere il milione di euro, rimanendo ben al di sotto. Deve, però, far riflettere come, nonostante la presenza della quota femminile nel cinema italiano sia in crescita, in questo momento il risultato di Paola Cortellesi rimane più unico che raro. A incidere è soprattutto la stragrande maggioranza di film americani che, oltre a detenere il record degli incassi, si distinguono anche per una maggior inclusività di genere, come dimostra l’usanza della co-regia, sempre più frequente in casa Disney, in particolare quando si tratta di film d’animazione.
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