La 27a edizione del Trieste Film Festival, che si è conclusa sabato 30 gennaio, ha visto come vincitore del concorso lungometraggi The Wedsnesday Child, opera prima dell’ungherese Lili Horvath. Al film il pubblico ha assegnato il Premio Trieste, del valore di 5.000 euro. Per i documentari Under the Skin, diretto dal russo Vitalij Manskij, ha vinto il premio Alpe Adria Cinema (valore 2.500 euro). Il Premio TFF Corti (euro 2.000) del Concorso cortometraggi è andato invece a Dissonance del tedesco Till Nowak.
La giuria del Premio Corso Salani 2016 (euro 2.000), ha scelto Banat – Il viaggio di Adriano Valerio, già passato a Venezia alla Settimana della Critica, con questa motivazione: «Il film racconta un’inusuale storia di “emigrazione al contrario”, che indaga con delicatezza i sentimenti di spaesamento e ricerca dell’altro che erano propri anche del cinema di Corso Salani. Lo fa usando un intreccio di linguaggi che trovano anche dei momenti particolarmente felici, come la coinvolgente interpretazione di una canzone semplice e struggente da parte di un’intensa Elena Radonicich».
Inoltre, il Premio CEI – Central European Initiative (euro 3.000), che ogni anno segnala un film di impegno civile capace di interpretare la realtà contemporanea europea e il dialogo tra le culture, è stato assegnato a The Prosecutor The Defender The Father and His Son della bulgara Iglika Triffonova.
Il workshop internazionale di sceneggiatura Eastweek, nato dalla collaborazione tra Alpe Adria Cinema, che ne rende possibile l’organizzazione, e il Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador dedicato a Matteo Caenazzo, si è chiuso con la vittoria del Premio Mattador al miglior soggetto (1.500 euro, offerto dalla Provincia di Trieste) da parte di L’amor fu di Sara Cavosi e Fabio Marson, mentre il nuovo riconoscimento, Premio Osservatorio Balcani e Caucaso, assegnato dall’omonimo “think tank” al miglior documentario in concorso, è andato a Chuck Norris vs Communism di Ilinca Calugareanu.
Il 27. Trieste Film Festival, importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale diretto da Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli, si è segnalato per un complessivo incremento in tutti gli ambiti, a cominciare dai giorni di programmazione (9, due in più rispetto alla scorsa edizione): inaugurata all’insegna del tutto esaurito con la proiezione di Sole Alto, ha continuato a registrare un grande successo di pubblico, con proiezioni affollate in tutte e tre le sale (Tripcovich, Miela, Fabbri).
550 gli accreditati complessivi (+10% rispetto al 2015), cui si sommano i circa 350 professionisti di When East Meets West, con più di 160 ospiti da oltre 30 Paesi, e 95 film (per lo più accompagnati da regista e/o cast), tra cui 4 anteprime mondiali e 2 candidati all’Oscar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it