Stasera a Cinecittà si svolgerà la serata di consegna dei premi David di Donatello, considerati gli “Oscar” del cinema italiano. La serata, presentata da Milly Carlucci, sarà trasmessa in diretta su Raiuno dalle 20.40. Sono ‘Il mestiere delle armi’ di Ermanno Olmi, ‘Brucio nel vento’ di Silvio Soldini e ‘Luce dei miei occhi’ di Giuseppe Piccioni i film in gara con più candidature, nonché nelle categorie miglior film e miglior regia. ‘Il mestiere delle armi’ di Ermanno Olmi è il più nominato con nove candidature (film, regia, produttore, sceneggiatura, scenografia, costumi, montaggio, fotografia e musica), davanti a ‘Brucio nel vento’ e ‘Luce dei miei occhi’, entrambi con otto candidature.Nella categoria produttori, fa la parte del leone Rai Cinema, comunque vincitrice perché candidata per tutti e tre i film, ‘Brucio nel vento’ (in coproduzione con Albachiara e Vega Film), ‘Il mestiere delle armi’ (in coproduzione con Cinemaundici, Studio Canal, Taurusproduktion) e ‘Santa Maradona’ (in coproduzione con Harold e Mikado).Tra le attrici sono in lizza Sandra Ceccarelli (‘Luce dei miei occhi’), Marina Confalone (‘Incantesimo napoletano’) e Licia Maglietta (‘Luna rossa’) nella categoria “protagoniste” e Rosalinda Celentano (‘L’amore probabilmente’), Iaia Forte (‘Paz!’) e Stefania Sandrelli (‘Figli’) nella categoria “non protagoniste”. Tra gli uomini puntano al prestigioso premio Giancarlo Giannini (‘Ti voglio bene Eugenio’), Luigi Lo Cascio (‘Luce dei miei occhi’) e Toni Servillo (‘L’uomo in più’) come miglior attore protagonista, Libero De Rienzo (‘Santa Maradona’), Leo Gullotta (‘Vajont’) e Silvio Orlando (‘Luce dei miei occhi’) come miglior attore non protagonista. Tra i registi esordienti, infine, sono stati scelti Vincenzo Marra per ‘Tornando a casa’, Marco Ponti per ‘Santa Maradona’ e Paolo Sorrentino per ‘L’uomo in più’. Alla presentazione ufficiale, il presidente Ciampi ha invitato i cineasti a fare film storici, in particolare sul Risorgimento, sul nostro paese. Mentre il ministro Urbani ha definito i film italiani “limoni belli che non danno succo”, a causa della difficoltà ad avere adeguati ritorni dal punto di vista commerciale, anche se il nostro cinema sta vivendo – ha aggiunto – “un momento di vivacità, con aspetti positivi ma anche problemi vecchi e nuovi”. Inoltre Urbani ha puntato il dito contro un “trattamento fiscale colmo di iniquità”, cui la delega chiesta al parlamento dovrebbe porre rimedio.
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