Polemica Germano-Giuli, circa 100 artisti scrivono al ministro per avere un incontro

Marco Bellocchio, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Nanni Moretti, Paolo Sorrentino e molti altri hanno firmato una lettera in risposta alla querelle tra l'attore e il Ministro
elio germano giuli letteraCr. Stefania D'Alessandro/Ivan Romano (Getty Images)

La recente polemica tra l’attore Elio Germano e il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha suscitato una reazione significativa nel mondo del cinema italiano. Oltre cento professionisti del settore hanno firmato una lettera aperta indirizzata al Ministro e ai Sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi, esprimendo preoccupazione per la situazione attuale del cinema italiano e solidarietà nei confronti di Germano e della conduttrice Geppi Cucciari.

Nell’ambito della cerimonia dei David di Donatello, Elio Germano ha criticato la gestione del Ministero della Cultura, evidenziando le difficoltà del settore cinematografico italiano. In risposta, il Ministro Giuli ha definito Germano parte di una “minoranza rumorosa” che si esprime senza reale ascolto, anche in sedi istituzionali come il Quirinale. Germano ha replicato a sua volta durante un evento a Milano, affermando che “la vera solitudine è quella di chi governa senza ascoltare i lavoratori” e sostenendo che sia inquietante che un rappresentante della politica faccia nome e cognome di un cittadino.

In seguito a questi scambi, oltre cento figure del cinema italiano, tra cui registi, attori e sceneggiatori, hanno sottoscritto una lettera aperta al Ministro Giuli. Nel testo, gli artisti denunciano una crisi sistemica del settore, attribuita a un’incertezza normativa e ai ritardi nella gestione della riforma del Tax credit. La lettera sottolinea come queste problematiche abbiano colpito in particolare le produzioni più piccole e indipendenti, lasciando molti lavoratori senza sostegno al reddito per il 2025 e senza sussidi per il 2024.

Gli autori della lettera – tra i quali figurano Marco Bellocchio, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Nanni Moretti, Paolo Sorrentino e Luca Zingaretti – chiedono al Ministero di avviare un dialogo costruttivo con le associazioni di categoria e di interrompere le polemiche nei confronti di chi esprime critiche legittime. Esprimono inoltre solidarietà a Elio Germano e Geppi Cucciari, sottolineando l’importanza di tutelare la cultura e la democrazia italiana attraverso il rispetto delle competenze e dei diritti di tutti, chiedendo infine un incontro tra il Ministero e le associazioni che rappresentano attori, autori e tecnici.

Di seguito, il testo integrale della lettera e i firmatari.

Al Ministro della Cultura, On. Alessandro Giuli,
Ai Sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi.

La situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano è indubbiamente in crisi. Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del Governo nella gestione della riforma del Tax credit, hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024. Una crisi che rischia inoltre di togliere creatività, autonomia e innovazione a tutto il settore, privandolo della possibilità di competere culturalmente ed economicamente a livello internazionale. L’auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente. Riteniamo che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte. Chiediamo che il Ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all’operato del Ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà.

Cordiali saluti.

I firmatari: Francesco Acquaroli, Gianni Amelio, Elisa Amoruso, Francesca Archibugi, Luca Argentero, Giuseppe Battiston, Marco Bellocchio, Sonia Bergamasco, Paolo Borraccetti, Sara Bosi, Margherita Buy, Paolo Calabresi, Roberto Citran, Francesca Comencini, Cristina Comencini, Paola Cortellesi, Saverio Costanzo, Ivan Cotroneo, Damiano D’Innocenzo, Fabio D’Innocenzo, Antonietta De Lillo, Francesca De Martini, Maura Delpero, Francesco Di Leva, Pia Engleberth, Pierfrancesco Favino, Margherita Ferri, Anna Ferzetti, Beppe Fiorello, Anna Foglietta, Michelangelo Frammartino, Matteo Garrone, Paolo Genovese, Adriano Giannini, Fabrizio Gifuni, Daniela Giordano, Claudio Giovannesi, Valeria Golino, Nicole Grimaudo, Lino Guanciale, Edoardo Leo, Stefano Lodovichi, Milena Mancini, Pietro Marcello, Vinicio Marchioni, Mario Martone, Valerio Mastandrea, Riccardo Milani, Roberto Minervini, Luca Miniero, Gabriel Montesi, Nanni Moretti, Valerio Morigi, Susanna Nicchiarelli, Filippo Nigro, Jacopo Olmo Antinori, Ferzan Ozpetek, Andrea Pennacchi, Marco Pettenello, Paolo Pierobon, Alessandro Preziosi, Vittoria Puccini, Edoardo Purgatori, Paola Randi, Maddalena Ravagli, Rolando Ravello, Anne Riitta Ciccone, Michele Riondino, Alba Rohrwacher, Gianfranco Rosi, Stefano Rulli, Gabriele Salvatores, Claudio Santamaria, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Riccardo Scamarcio, Andrea Segre, Pietro Sermonti, Toni Servillo, Carla Signoris, Marco Simon Puccioni, Valeria Solarino, Paolo Sorrentino, Simone Spada, Giuseppe Tornatore, Cinzia TH Torrini, Massimo Torre, Jasmine Trinca, Romana Maggiora Vergano, Giovanni Veronesi, Paolo Virzì, Giselda Volodi, Monica Zapelli, Luca Zingaretti.

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