Nei giorni scorsi, l’Europa ha finalmente dato l’ok a procedere con il Digital Services Act. Il Consiglio, la Commissione e il Parlamento dell’Unione Europea hanno infatti trovato l’accordo per il disegno di legge che impone una maggiore responsabilità alle grandi aziende tecnologiche sui contenuti illegali che ospitano. Il Digital Services Act (DSA) era stato presentato dalla Commissione Ue nel dicembre del 2020 allo scopo di tutelare maggiormente gli utenti del web a proposito di contenuti illegali e dannosi e di contrastare maggiormente anche la pirateria. In base al DSA, infatti, entra in vigore l’obbligo di rimuovere «prontamente» qualsiasi contenuto illegale (secondo le leggi nazionali ed europee) non appena la piattaforma ne viene a conoscenza.
«Ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online», si legge in un comunicato del Consiglio EU. In base alle nuove regole, i servizi intermediari – come piattaforme online, servizi di hosting e social media – saranno obbligate a adottare misure più stringenti per proteggere i propri utenti da contenuti, beni e servizi illegali. Gli obblighi (e le eventuali sanzioni) saranno maggiori a seconda della grandezza dell’azienda, proporzionati dunque alla capacità di diffusione di contenuti illegali, dannosi, o di disinformazione, e relativi rischi per gli utenti.
Il DSA entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e dell’Ue e le regole inizieranno ad applicarsi 15 mesi dopo.
Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV-Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, ha commentato: «La finalizzazione dell’accordo sul DSA tra le competenti istituzioni comunitarie è un altro, fondamentale, passo in avanti per la tutela delle industrie creative e audiovisive. Ciò che illegale off line deve esserlo anche online e le procedure per arrivare a rimozioni e sanzioni devono essere quanto più tempestive ed efficaci. Il ruolo di responsabilità degli operatori over the top deve essere rafforzato e le pubbliche autorità nazionali ed internazionali devono cooperare al meglio per la lotta all’illegalità e al depauperamento di questa industry che rappresenta un’eccellenza del Made in Italy. Aspettiamo chiaramente il testo finale per commentare con maggiore dovizia di particolari quanto deciso a livello europeo.
Un sentito ringraziamento al Governo italiano, segnatamente al Ministro Colao, per aver seguito costantemente e quotidianamente gli sviluppi del negoziato di questo decisivo dossier. Insieme agli europarlamentari italiani delle commissioni competenti è stato svolto un lavoro fondamentale per la promozione della nostra industria creativa. Dopo alcuni tentennamenti da parte di Bruxelles, il nostro legislatore comunitario, anche grazie al ruolo dell’Italia svolto in questi anni, ha invertito la rotta puntando verso la difesa dell’industria creativa italiana ed europea e dei suoi lavoratori».
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