Per Cime tempestose è stata rifiutata una maxi-offerta da Netflix? Il retroscena

La produzione di Margot Robbie, protagonista del nuovo adattamento, avrebbe detto no al doppio di quanto proposto da Warner Bros.
cime tempestose netflixCr. Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic

Spuntano retroscena sull’annunciato nuovo adattamento di Cime tempestose, che sarà diretto da Emerald Fennell e prodotto dalla LuckyChap di Margot Robbie. Nelle scorse settimane è stato reso noto che sarà Warner Bros. a distribuirlo nelle sale, ma all’asta per assicurarsi i diritti del film ha partecipato anche Netflix.

Stando a quanto riportato da Variety, il colosso dello streaming aveva presentato l’offerta di gran lunga più alta tra tutti gli interessati, ma la produzione ha deciso di rifiutare tale offerta e accontentarsi di circa la metà di quanto proposto. Netflix avrebbe messo sul piatto 150 milioni di dollari per Cime tempestose, contro gli 80 milioni di Warner – con la quale tuttavia LuckyChap ha firmato un first look film deal per avere la prelazione e la prima negoziazione dei futuri progetti.

L’azienda di Los Gatos, secondo le indiscrezioni, era sicura di potersi assicurare il film con protagonisti Margot Robbie e Jacob Elordi e ci sarebbe rimasta di sasso quando invece è finito nelle mani di Warner Bros. Non solo, la maxi-offerta da 150 milioni sarebbe finita anche alle spalle di quella inferiore di Amazon. Ma come mai Netflix, che non è solita sentirsi dire no quando mette sul piatto cifre del genere, è rimasta sconfitta in questa bidding war? Secondo le fonti, a risultare determinante è la questione dell’uscita theatrical del film.

Warner Bros. avrebbe garantito a Margot Robbie, Emerald Fennell e gli altri filmmaker coinvolti una vasta uscita nelle sale e una piena campagna marketing, elementi che hanno fatto propendere per l’opzione presentata da Michael De Luca e Pamela Abdy. Anche Amazon avrebbe assicurato uno sbarco sul grande schermo, cosa che Netflix per sua stessa e ripetuta ammissione non ha intenzione di fare. «Netflix ha i numeri più grandi per abbonamenti, quindi possono permettersi di fare le offerte che fanno – sono le parole dell’analista di Roth Capital Partners Eric Handler, citato da Variety – Ma sta crescendo il contingente di registi e star del cinema che dicono ‘no, grazie».

Tra chi starebbe avendo ripensamenti sull’accordo firmato con il colosso dello streaming ci sarebbe anche Greta Gerwig, che nel 2020 ha firmato per girare due adattamenti di Le cronache di Narnia ma che dopo Barbie avrebbe iniziato a fare pressioni per concedere ai film un’uscita al cinema. Lo smacco assestato da Margot Robbie e i suoi con Cime tempestose potrebbe quindi aprire una nuova strada che costringerà Netflix a tenere maggiormente in considerazione la sala?

Fonte: Variety

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