Nonostante sia arrivato nelle sale accompagnato da mesi e mesi di controversie legate al casting di Rachel Zegler e al ricorso alla CGI per i nani, Biancaneve potrebbe subito dire la sua al botteghino domestico e internazionale. Stando a quanto riportato dalle fonti estere, infatti, per il remake live-action Disney è previsto un esordio tutt’altro che negativo.
In base alle previsioni, Biancaneve dovrebbe incassare 3.5 milioni di dollari dalle anteprime di giovedì 20 marzo, per poi arrivare ad un box office domestico compreso tra i 45 e i 55 milioni di dollari. Per mettere questa cifra in prospettiva, il prequel Mufasa – Il Re Leone a dicembre si era fermato ad un incasso d’esordio da 35 milioni di dollari, per poi riprendersi e arrivare a superare i 252 milioni di dollari domestici e i 717 milioni internazionali.
È ancora presto per capire se Biancaneve riuscirà o meno a raggiungere queste cifre, ma per gli esperti dovrebbe chiudere il suo primo weekend ad una cifra vicina ai 100 milioni di dollari globali. Siamo lontani dall’esordio di La Sirenetta, live-action che nel 2023 ha debuttato con 95 milioni di dollari al botteghino Usa, ma in linea con il lancio di Dumbo del 2019, pari a 45 milioni di dollari. Biancaneve è costato circa 250 milioni di dollari ai quali vanno aggiunti i costi di marketing, quindi avrà bisogno di un buon passaparola e di una lunga tenitura nelle sale per rientrare dei costi. Il recentissimo caso Mufasa però insegna a non bollare subito come fallimentare un live-action Disney, anche quando le premesse non sembrano delle più rosee.
Il remake con protagoniste Rachel Zegler e Gal Gadot, diretto da Marc Webb, nel frattempo è già arrivato nelle sale italiane. Stando ai dati Cinetel, ha incassato 348.076 euro nel suo primo giorno di programmazione, un incasso vicino a quello del remake di Cenerentola del 2015 (393mila euro) e sufficiente a superare subito FolleMente di Paolo Genevose, nel frattempo arrivato a 14.8 milioni complessivi).
Fonte: Variety
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