Sono ufficialmente cambiati i vertici di Paramount Global, conglomerato al centro di importanti voci di acquisizione che ora deve fare i conti con stravolgimenti ai piani alti. Le dimissioni del CEO Bob Bakish sono state annunciate ieri, lunedì 29 aprile 2024, e come anticipato per sostituirlo sono stati scelti tre nomi.
L’uscita di scena dell’amministratore delegato ha spinto Shari Redstone, che controlla Paramount tramite National Amusements, ad affidarsi ad una commissione di leader interni alla stessa società: per traghettare l’azienda sono stati scelti il CEO di Paramount Pictures Brian Robbins, il CEO di CBS George Cheeks e il presidente di MTV Entertainment Group Chris McCarthy. Bakish, si apprende dal comunicato diffuso dalle fonti estere, resterà nella società come consigliere senior fino al 31 ottobre 2024 per «garantire una transizione senza problemi dei propri incarichi».
I tre formeranno il nuovo “Ufficio del CEO”, lavoreranno insieme al CFO Naveen Chopra per «sviluppare un piano completo e a lungo termine per accelerare la crescita e sviluppare contenuti popolari, snellire materialmente le operazioni, rafforzare il bilancio e continuare a ottimizzare la strategia di streaming», ha dichiarato la società. Dovranno anche cercare di mandare in porto l’accordo con Skydance Media per l’acquisizione di Paramount Global. Proprio le voci incontrollate dietro alla società sarebbero il motivo per cui Bob Bakish ha fatto un passo indietro: il rifiuto all’offerta da 11 miliardi di Apollo Global Management avrebbe indisposto diversi azionisti, ma è stato riportato che è la stessa Shari Redstone a preferire la strada che porta a Skydance.
«Abbiamo realizzato i più grandi spettacoli in tutto il Paese e in tutto il mondo, creato film amati dal pubblico giovane e adulto e prodotto i più grandi eventi musicali, sportivi e di altro tipo che hanno definito la cultura – ha scritto Bakish stesso nel comunicato – Siamo stati i pionieri della televisione gratuita in streaming con supporto pubblicitario, abbiamo lanciato il servizio di streaming a pagamento in più rapida crescita negli Stati Uniti e abbiamo elevato uno dei marchi più iconici dell’intrattenimento globale per creare la società che oggi conosciamo come Paramount. Abbiamo fatto tutto questo mentre navigavamo in un periodo affascinante ma non meno impegnativo per i media e l’intrattenimento: alti e bassi economici, fusioni e acquisizioni, trasformazioni organizzative radicali e una pandemia globale».
Fonte: Variety
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