Paolo Orlando: «Urgono regole per tutelare il prodotto»

Il direttore della distribuzione di Medusa Film presenta l'offerta per il prossimo semestre e riflette sulle criticità del mercato

Di seguito l’intervista a Paolo Orlando,direttore della distribuzione di Medusa Film, pubblicata sullo Speciale Distribuzione in allegato a Box Office del 30 giugno-15 luglio (n. 12-13). Per leggere tutto lo Speciale Distribuzione, puoi scaricare i pdf o la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o ancora abbonarti direttamente alla versione cartacea della rivista. 

Quali sono i vostri titoli più forti in uscita al cinema nel prossimo semestre?
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Subito dopo l’estate arriveremo al cinema con la commedia Un mondo tutto social del giovane duo I Soldi Spicci che, con La fuitina sbagliata, era stato qualche anno fa una delle migliori sorprese al botteghino, forti di un seguito di affezionati che sono ulteriormente cresciuti anche grazie alle tournée teatrali che continuano a registrare il tutto esaurito ovunque. A fine settembre sarà la volta del gradito ritorno a casa Medusa di Luca Miniero che in Tutti a bordo, con Stefano Fresi, Giovanni Storti, Carlo Buccirosso e sette bambini terribili, ci condurrà in un viaggio in treno frenetico e divertente lungo tutta l’Italia da nord a sud. Una commedia popolare per tutte le famiglie. A metà ottobre sarà poi il turno de Il ragazzo e la tigre di Brando Quilici con Sunny Pawar (il piccolo protagonista di Lion) e Claudia Gerini. Si tratta di un family-adventure girato nei paesaggi mozza ato del Nepal e dell’Himalaya. Il 27 ottobre porteremo in tutte le sale La stranezza di Roberto Andò con un trio di protagonisti d’eccezione – gli straordinari Ficarra e Picone, affiancati da un incredibile Toni Servillo – in una commedia in costu-me che unisce lo stile scanzonato e comico dei lm del duo siciliano alla brillantezza ed al fascino trasformista dell’attore napoletano.
Per novembre, invece, abbiamo in serbo un piccolo gioiellino straniero: The Last Film Show di Pan Nalin (già acclamato regista di Samsara), film che la stampa internazionale ha già definito “il Nuovo Cinema Paradiso indiano”. Si tratta della storia di un piccolo bambino che per caso scopre il cinema e se ne innamora perdutamente decidendo semplicemente di farne il proprio scopo nella vita (mi ricorda la storia di alcuni di noi…). Inizieremo dicembre con l’attesissimo Vicini di casa di Paolo Costella con Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni. Si tratta di una divertentissima commedia che affronta con toni leggeri e spregiudicati il tema sempre attuale della difficoltà nei rapporti matrimoniali attraverso quello certo più inconsueto dello scambio di coppia. Finiremo l’anno in bellezza col ritorno del trio più amato d’Italia, Aldo, Giovanni e Giacomo, in Il più bel giorno della nostra vita. Questa volta il trio sarà alle prese col caotico matrimonio dei loro figli in un crescendo di gag e risate».

Quali sono le urgenze che il mer- cato è chiamato ad affrontare il prima possibile?
«Le urgenze, in un periodo storico contrassegnato dalle ataviche criticità di un intero sistema e dalla drammatica situazione in cui versano le sale dopo oltre due anni di pandemia, a mio parere sono solo tre: regole, regole e regole. Che siano auto-imposte, condivise o normate per legge, ma occorre con urgenza irrimandabile che venga ripristinata e protetta la catena di costruzione del valore del prodotto. Se non ci rendiamo conto che non è più possibile rigirare la frittata, perché si sta carbonizzando, molto presto non avremo neanche più le uova per cucinarla. Occorre proteggere e preservare il primo passaggio in sala e regolamentarne le dinamiche, non ultime quelle particolarmente schizofreniche che vedono il orire delle uscite evento che mirano solo ai requisiti neces- sari per ottenere i contributi di legge; o la pratica sempre più spregiudicata delle anteprime che di fatto costituiscono uscite anticipate alterando in modo piuttosto pesante gli equilibri di una concorrenza sana e leale. Pratiche ormai consolidate per alcuni che contribuiscono a creare un marasma di informazioni che impattano sul pubblico in modo devastante e che nella migliore delle ipotesi lo portano a rimandare la visione di un lm ad un non meglio individuato futuro, ovvero a casa in Tv».

Come riconquistare il rapporto con il pubblico cinematografico?
«In primo luogo dobbiamo sforzarci tutti di imparare a fare meglio il nostro lavoro, non semplicemente per noi stessi ma per un obiettivo comune che è il mercato nel quale tutti vogliamo e possiamo continuare a vivere. A questo nuovo approccio si deve necessariamente legare il ritrovamento del feeling col pubblico e ciò non può che passare da un salto di qualità del prodotto e, soprattutto, dal fare riassaporare l’unicità dell’esperienza in sala. Credo che il pubblico (quindi tutti noi) sia ancora anestetizzato da quanto ci è accaduto in questi terribili anni ed abbia semplicemente dimenticato quanto sia bello andare al cinema. Ecco, penso serva solo ricordarglielo (e ricordarcelo). Non parlo da nostalgico, ma da professionista innamorato del cinema di tutti i generi e di tutte le provenienze che ha come luogo eletto alla visione la sala cinematografica».

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