Paolo Orlando: «Parole d’ordine “continuità” e “qualità”»

Intervista a Paolo Orlando, direttore della distribuzione di Medusa Film, che presenta i nuovi film in arrivo e invita a continuare l'importante sforzo di tutti per proporre film ingaggianti per tutte le fasce di spettatori

Di seguito l’intervista a Paolo Orlando, direttore della distribuzione di Medusa Film, pubblicata sullo Speciale Distribuzione in allegato a Box Office del 15-30 luglio (n. 9). Per leggere tutto lo Speciale Distribuzione, puoi scaricare i pdf o la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o ancora abbonarti direttamente alla versione cartacea della rivista. 

Quali sono i vostri film di punta in uscita sul grande schermo nel prossimo semestre? 
«Il 6 luglio siamo andti in sala con la nuova commedia sentimentale di Paolo Ruffini Rido perché ti amo con Herbert Ballerina, Nic Nocella, Greg e  Loretta Goggi, distribuita con Pegasus. Ad inizio ottobre avremo Vincenzo Salemme e Max Tortora in La guerra dei nonni di Gianluca Ansanelli; sarà poi il turno di Claudio Bisio che esordirà alla regia in L’ultima volta che siamo stati bambini con Marianna Fontana. A novembre, invece, porteremo nei cinema Volevo un figlio maschio di Neri Parenti con Enrico Brignano. Stiamo poi lavorando a  un evento importante per il ponte di Ognissanti, e già aspettiamo con trepidazione il nuovo film di Natale di Ficarra e Picone su un’idea profondamente “natalizia”. Per il nuovo anno terremo a battesimo la nuova coppia comica Antonio Albanese e Virginia Raffaele nella commedia di Riccardo Milani Un altro mondo».

Come giudica i risultati di Medusa nell’ultimo semestre alla luce di un mercato in ripresa?
«Non era semplice replicare gli straordinari risultati dell’ultimo trimestre del 2022. Il grande successo de La Stranezza di Andò ha trovato poi continuità grazie al ritrovato successo natalizio del trio Aldo, Giovanni e Giacomo Il grande giorno, che ha registrato lo stesso incasso di Odio l’estate. Ciononostante l’inizio del 2023 è stato segnato dal bel ritorno di Paolo Genovese con Il primo giorno della mia vita, che ha ottenuto un buon riscontro soprattutto se consideriamo lo sfortunatissimo precedente di Supereroi (uscito in pieno lockdown e con l’obbligo delle mascherine ffp2 in sala). Siamo poi soddisfatti di aver sperimentato alcuni progetti meno consueti per la nostra linea distributiva come il doc Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone, ma anche Tutti su! Buon compleanno Claudio, al momento l’evento musicale italiano più visto del 2023».

Cosa serve ancora al mercato cinematografico per ritrovare il giusto equilibrio e recuperare il pubblico più restio a tornare in sala? Come prevede chiuderà il 2023?
«Le parole d’ordine dovrebbero essere due: continuità e qualità. Il pubblico sta finalmente riscoprendo l’unicità dell’esperienza in sala grazie agli importanti sforzi di tutti per proporre film ingaggianti per tutte le fasce di spettatori. Dall’altra parte, per quanto riguarda le piattaforme, l’enorme quantità (non sempre proporzionata sul piano qualitativo) dell’offerta e di concorrenza delle OTT ha generato una sorta di “bulimia” nello spettatore che ormai si è fatto sempre più attento e smaliziato. Pertanto è nostro assoluto dovere mantenere vivo e rinnovare questo ritrovato patto di fiducia con il pubblico, così da poter arrivare magari già dal prossimo anno a un mercato con una stabilità e numeri pre-pandemici. Per quest’anno sarei molto soddisfatto se si potesse chiudere entro un -20%».

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