Adriana Chiesa all’attacco delle politiche di sostegno per il cinema italiano all’estero. Nonostante il successo di ‘Pane e tulipani’ già venduto nel mondo, e il grande interesse per ‘La lingua del Santo’ e per ‘Placido Rizzotto’ (già venduto in Giappone), nonché per i festeggiamenti per i dieci anni della sua Adriana Chiesa Enterprises, la nota esportatrice critica le insufficienti risorse a disposizione del settore. “L’agenzia Italia Cinema è un sicuro punto di riferimento, che ci fa sentire sostenuti almeno moralmente. Ma nessuno pensa a incentivi alle società di esportazione, che materializzano la circolazione dei nostri film all’estero e avrebbero bisogno di maggior forza per penetrare nei mercati. Le rassegne sono utili ma portano un film in un Paese per un solo giorno, occorre promuovere il cinema italiano in maniera più massiccia. Abbiamo bisogno di misure concrete, come contributi sull’acquisto della pubblicità o sulla stampa delle copie dei film nei paesi dove siamo poco presenti, come fa Unifrance per il cinema francese. In alcuni paesi dove siamo assenti si dovrebbero addirittura regalare le copie: quella è vera promozione, non i viaggi per gli ospiti delle istituzioni”.Unico motivo di speranza, secondo la Chiesa, l’oggettivo miglioramento della qualità dei nostri film: “Sta tornando l’interesse per il prodotto cinematografico italiano”Per ‘Pane e tulipani’, di cui di recente è stato chiuso un accordo con la First Look per farlo uscire in febbraio a New York, è prevista una grossa uscita natalizia in Germania in circa 100 copie. Sempre a Natale il film esce anche in Australia e Finlandia e a seguire in Francia e Spagna.
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