È durata solo una settimana l’esperienza di Francesco Spano come capo gabinetto del MiC, incarico assegnato dal ministro Alessandro Giuli dopo l’allontanamento di Francesco Gilioli. Il suo nome super partes era già stato criticato da molti esponenti della maggioranza, ma nelle ultime ore è stato al centro di un caso mediatico fatto emergere dal Fatto Quotidiano e che lo ha portato a rassegnare le sue dimissioni.
Spano, già contestato all’epoca dell’Unar (l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) e accusato dalle associazioni Pro Vita di aver assicurato un finanziamento di 50 mila euro ad un’associazione Lgbtq al centro di un presunto traffico di prostituzione (accuse poi rivelatesi infondate), è stato infatti attaccato da Fabrizio Busnengo, coordinatore di Fratelli d’Italia nel Municipio IX a Roma che di lui ha scritto «è un pederasta… ha posizioni ignobili sui temi Lgbtq». Parole che sono state stigmatizzate dal coordinatore romano di FdI Marco Perissa e giustificate da Busnengo come «sentiment della base elettorale rispetto alla nomina di Spano» respingendo però l’accusa di omofobia. Tuttavia, per l’ormai ex capo di gabinetto sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
«Con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi – si legge nella lettera inviata al ministro e diffusa dagli organi di stampa – Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante». «Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione – ha aggiunto – ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione».
Immediata la reazione dello stesso neo-ministro Alessandro Giuli, che dal Maxxi (al quale dovrebbe tornare ora Spano) ha voluto portare con sé al MiC Spano nonostante sia un nome super partes. «Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano – ha dichiarato – A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura». Giuli ha anche rigettato l’idea di sue dimisioni.
Fonte: Ansa
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