Di seguito un estratto dell’intervista a Mario Lorini (presidente Anec) pubblicata su Box Office del 15-30 marzo 2023 (n. 5). Per leggere tutto l’articolo e tutta la rivista clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.
Riconfermato lo scorso novembre alla guida della presidenza di Anec – Associazione Nazionale Esercenti Cinema, Mario Lorini continua a battersi per l’esercizio cinematografico, fiducioso in un’estate forte grazie a una nuova campagna di comunicazione e alla seconda edizione di Cinema in Festa (11-15 giugno), che ritiene «determinante per diverse ragioni. Potrà contare sulla presenza di opere cinematografiche di grande impatto e si svolgerà a circa un mese dall’avvio di una campagna di comunicazione estiva di grande rilievo, che partirà a inizio maggio con i David di Donatello per poi concludersi con la terza edizione di Cinema in Festa (17-21 settembre). In questo modo intendiamo lasciare un’impronta marcata per i prossimi anni. Vorrei ricordare, inoltre, che il grande valore di questa iniziativa è una pianificazione certa fino al 2026 con due edizioni all’anno. Il vero obiettivo, infatti, rimane quello di incentivare la voglia di fruire il grande cinema in sala».
Crede si riuscirà a comporre un’offerta cinematografica all’altezza?
«Ci sono tutte le premesse per un’offerta molto forte, a partire da un prodotto internazionale che abbraccia tutte le tipologie di pubblico e in grado di funzionare anche nelle sale cittadine. Allo stesso tempo è rassicurante la notizie del coinvolgimento di produzioni italiane al Festival di Cannes che andranno a completare parte del calendario di Cinema in Festa. Ormai l’evento è annunciato da tempo e non ci sono più scuse per non partecipare. Per risollevare questo mercato e contribuire alla nascita di iniziative su scala nazionale dobbiamo essere tutti protagonisti, nessuno escluso».
A proposito di campagna estiva, cosa ci può raccontare?
«C’è un gruppo di lavoro inter-associativo già all’opera su questa campagna che avrà un main focus sulle opere commerciali di maggiore appeal. Aiuterà certamente la composizione del calendario estivo, con film in uscita molto attesi e su cui far ruotare attorno un insieme di film satellite per tutti i segmenti di pubblico, a partire dalla qualità, completando un’offerta che si avvicini ai vari gusti dello spettatore. Abbiamo tra le mani una grande occasione che non possiamo lasciarci scappare».
Al momento di andare in stampa, sembrano confermate le voci di un incremento del tax credit sul P&A dei film italiani in uscita dal 15 maggio al 15 settembre.
«Sì, sappiamo che è previsto un intervento con un’importante percentuale di tax credit per favorire il recupero delle spese di lancio del P&A sui film italiani in uscita nel periodo estivo. È evidente, infatti, che non si possono sostenere gli investimenti sulle sale e intervenire sui loro costi di funzionamento senza incentivare i distributori a portare i loro film al cinema nel periodo estivo. Sono certo che questa misura sarà di stimolo per dar vita a nuove forme di lancio per le produzioni nazionali, accelerando ulteriormente la ripresa. Come noto, il Governo ha poi approvato l’iniziativa promozionale sui biglietti a 3,5 euro per i film italiani ed europei nel periodo compreso tra le due edizioni di Cinema in Festa di giugno e settembre. È un’iniziativa volta a creare maggior appeal verso le produzioni nazionali ed europei. Non si tratta di una misura volta a creare squilibri, l’obiettivo è quello di sostenere una tipologia di prodotto che necessita un’ulteriore spinta verso un pubblico che ancora tarda a tornare in sala».
L’esercizio ha ricevuto altre forme di sostegno dal Ministero in questo delicato momento?
«Il fondo cinema ha registrato un forte aumento del tax credit sugli interventi per gli ammodernamenti. Un’altra conferma di quanto il MiC creda nel valore economico e sociale della sala. Non dobbiamo dimenticare che il tax credit è un credito di imposta a valenza fiscale che interviene quando l’operatore ha dimostrato di aver sostenuto delle spese, non è un contributo a fondo perduto. Il tax credit sui costi di funzionamento interviene in modo prioritario sugli affitti, sui costi del personale dedicato alla gestione della sala e sui costi energetici. Inoltre, questa misura interviene anche con un incentivo nel momento in cui l’esercizio raggiunge determinate quote di programmazione di film italiani ed europei».
Quali sono i tempi di ufficializzazione di queste misure?
«Le domande per il tax credit sugli investimenti e per il tax credit sui costi di funzionamento si sono chiuse a inizio marzo e la DG Cinema e Audiovisivo ha lavorato alacremente per consentire la pubblicazione dei primi decreti direttoriali in tempi rapidi, consentendo alle imprese di avere a disposizione gli importi per l’attività di gestione».
Con un’offerta in sala più scarica, stiamo riscoprendo il valore della tenitura. Crede potremo continuare in questa direzione?
«L’evidente assenza di prodotto internazionale in determinati periodi dell’anno ha reso possibile rivalutare la tenitura come uno strumento strategico per tutta l’industria. Ma il valore della tenitura dovrebbe essere dato per assodato, non qualcosa appena scoperto. Per questo invito tutti a evitare momenti di sovraffollamento dell’offerta e a lavorare per una distribuzione più equilibrata del prodotto lungo tutto l’anno. Se iniziamo a posizionare opere più importanti anche in estate e nei mesi che precedono questa stagione, avremo sicuramente modo di sfruttare al meglio la tenitura per massimizzare la catena di valore di ciascun film. È un’operazione win-win per tutti i soggetti coinvolti».
Sembrava fosse già decisa la window a 90 giorni anche per i film internazionali, ma sono ancora molti gli scettici su questo cambiamento. Anche lei è tra questi?
«Il tema delle window a mio avviso è stato già in buona parte consolidato come un provvedimento che verrà introdotto. Il tema è adesso politico, soprattutto dopo l’approvazione della famosa mozione parlamentare votata all’unanimità dal precedente Parlamento. In questo momento mi sembra evidente che le priorità a livello temporale, in previsione dell’apertura di un grande stagione estiva, siano quelle di dare forza e carica al settore, di rimboccarsi le maniche, di tornare a riempire le sale, condividendo quanto forte e di moda possa essere l’esperienza del cinema in sala. Ovviamente senza dimenticarsi il resto, ma sul tema della cronologia è stato più volte ribadito dal MiC che il provvedimento si farà e, anche sul termine dell’entità e della durata, mi sembra che la convergenza sia ormai condivisa».
Che diversi esercenti stiano investendo seriamente nel rinnovo delle sale è un dato di fatto. Ma è altrettanto vero che buona parte del parco sale italiano non è ancora adeguato. Come si sta muovendo l’Anec per favorire un rinnovamento generale?
«Attraverso le analisi che i nostri uffici centrali elaborano costantemente, abbiamo individuato la possibilità, all’interno dello stanziamento costante per gli investimenti, di poter prevedere una crescita delle aliquote, approvata dal Governo e inserita dal 2022 nelle modifiche del decreto del tax credit investimenti. Già nel 2022 si sono registrate importanti azioni di rinnovamento e quest’anno sono già stati pianificati nuovi interventi. Attendiamo l’attivazione dei fondi residui del piano straordinario, ovvero tutte le risorse del piano straordinario non spese tra il 2017 e il 2021, nella certezza che questa porterà un nuovo impulso per il rinnovo delle sale».
Quanto crede si riuscirà ad avvicinarsi quest’anno agli incassi del triennio 2017-2019? Come chiuderà il 2023?
«Le previsioni sono sempre un grande esercizio di stile, anche se è molto difficile nella situazione attuale. Però sono certo che l’incremento sarà forte e significativo, specialmente se tutto ciò di cui abbiamo parlato creerà un valore aggiunto e determinante scatenando la voglia di cinema. Per un consolidamento vero e proprio dovremo attendere il 2024, ma credo che quest’anno la soglia dei 65-70 milioni di ingressi sia alla nostra portata».
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