Mario Gianani: «ecco la dieta bilanciata di Wildside»

L'amministratore delegato della società crede in un equilibrato impegno produttivo tra cinema e serialità, auspica una crescente collaborazione tra le società di produzione e invita a non perdere di vista il pubblico più giovane

Di seguito un estratto della cover story dedicata a Mario Gianani, amministratore delegato della casa di produzione Wildside, pubblicata su Box Office del 30 ottobre (n. 19-20). Per leggere il testo integrale clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.

Il 2022 è stato un anno ricco di produzioni targate Wildside, la società guidata dall’amministratore delegato Mario Gianani, acquisita nel 2015 dal colosso internazionale Fremantle («una partnership virtuosa che lascia a noi le decisioni strategiche e ci supporta nelle operazioni più ambiziose»). Basti pensare a Corro da te di Riccardo Milani, a L’immensità di Emanuele Crialese, a Siccità di Paolo Virzì e ad Amanda di Carolina Cavalli. E a breve sarà il turno de Le otto montagne di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, che andrà a inserirsi nella competizione natalizia. Un Natale che, a detta di Mario Gianani, «sarà molto competitivo, anche se rispetto ad altre annate noto un minor sovraffollamento di commedie italiane. Forse diversi titoli si sono spostati sulle piattaforme streaming, contribuendo così a decongestionare il mercato, e magari quest’anno eviteremo una sovrapposizione di commedie che si cannibalizzano a vicenda. Certamente otterranno risultati importanti le grandi produzioni americane come Avatar: La via dell’acqua, Il gatto con gli stivali 2 e The Fabelmans di Spielberg. In questo scenario abbiamo deciso in comune accordo con Vision Distribution di portare in sala Le otto montagne di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch nella speranza di soddisfare la domanda del pubblico urbano più di qualità. Si tratta di un titolo con le fondamenta solide su cui costruire un’importante campagna marketing, soprattutto grazie a un cast di rilievo (Alessandro Borghi e Luca Marinelli) e al romanzo di successo su cui si basa il film. In questo modo abbiamo contribuito a completare il listino di Vision, che quest’anno non prevedeva l’uscita di commedie natalizie».

(© iStock)

Quali altri film targati Wildside vedremo sul grande schermo nei prossimi mesi?
Abbiamo terminato le riprese di Limonov di Kirill Serebrennikov, che potrebbe concorrere a un festival internazionale, e confidiamo in un percorso festivaliero anche per l’opera prima di Simone Bozzelli, Patagonia. Ma le altre grandi produzioni Wildside arriveranno sul grande schermo nella seconda metà del 2023 essendo ancora in fase di sviluppo.

Ecco, ci racconti dei vostri film in sviluppo.
Ho grandi aspettative per il nuovo progetto di Saverio Costanzo, Finalmente l’alba, ambientato nella Roma degli anni 50, sospeso tra il piccolo mondo borghese romano e le grandi star hollywoodiane che vengono a girare in Italia. Sarà una storia tutta al femminile, fantasiosa e originale. Abbiamo realizzato incredibili ricostruzioni negli studi di Cinecittà, dove tra l’altro si svolge parte della storia. Oltre alla protagonista esordiente Rebecca Antonaci, vedremo nel cast l’incantevole Lily James e la star di Stranger Things, Joe Keery. È un film con ambizioni internazionali e con un budget paragonabile a quello di una serie Tv. Avremo poi l’esordio alla regia di Paola Cortellesi C’è ancora domani, interpretato dalla stessa regista, a cui l’artista si sta dedicando con grande passione e professionalità, e la nuova commedia popolare di Riccardo Milani I miei ragazzi, con Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni e Fabrizio Bentivoglio. Sono molto orgoglioso di annunciare che produrremo anche il prossimo film di Gabriele Mainetti, e siamo in trattative con Felix van Groeningen per il suo prossimo progetto. Infine, abbiamo in cantiere quattro coproduzioni internazionali molto importanti e due di queste, oltre a essere tratte da romanzi italiani, saranno girate in lingua inglese da registi stranieri. L’investimento di Wildside nel cinema, quindi, si conferma stabile e ambizioso, e alterneremo film di grandi talent con progetti di autori esordienti.

Le otto montagne (© courtesy of Wildside)

Come si bilanciano oggi gli sforzi creativi e produttivi di Wildside tra cinema e Tv/streaming?
Abbiamo sempre avuto una dieta bilanciata. Quest’anno, in proporzione, abbiamo prodotto più film che serie Tv, mentre l’anno prossimo avverrà il contrario. Il nostro equilibrio ideale è produrre un 50% di film per la sala e un 50% di serie Tv. Chiaramente non è una percentuale scritta nella pietra, perché lo sviluppo e la produzione dei progetti dura anni e non è facile trovare il giusto equilibrio. Sul fronte cinematografico cerchiamo di realizzare film di natura internazionale, concentrando i nostri sforzi su grandi autori e su proprietà intellettuali di successo, prediligendo film con budget importanti. Il prossimo film di Saverio Costanzo, ad esempio, costerà quasi come una serie Tv, che normalmente richiede maggiori investimenti rispetto a un film.

Quindi Wildside continua a credere fermamente nell’esperienza cinematografica.
Assolutamente sì, dobbiamo e vogliamo crederci. Per questo continuiamo a coinvolgere nei nostri progetti autori di grande spessore, non necessariamente italiani. Grazie al rilancio di Cinecittà e alle politiche sul tax credit, l’Italia è molto attrattiva per le produzioni internazionali e intendiamo fare la nostra parte in questo processo di valorizzazione del nostro mercato. Al di là dei numeri al box office, osserviamo un forte incremento del consumo di film, a prescindere dal mezzo di fruizione, e il pubblico non vede solo serie Tv. Gli stessi autori e attori continuano a voler realizzare film per la sala.

Finalmente l’alba di Saverio Costanzo con Lily James e Joe Keery (© courtesy of Wildside)

Quale valore aggiunto porta Fremantle in Wildside nella selezione e sviluppo dei progetti?
La partnership con Fremantle è una combinazione perfetta in questo momento di mercato. Ci lascia una totale indipendenza nella valutazione e selezione dei titoli, senza alcuna imposizione editoriale (non ci è mai stato rifiutato un progetto). Beneficiamo di sinergie di gruppo (Bertelsmann possiede anche la casa editrice Penguin Random House) e abbiamo le risorse per realizzare tutti i prodotti che vogliamo. Fremantle lascia a noi le decisioni strategiche e ci supporta nelle operazioni più ambiziose.

Come prosegue la partnership con Vision Distribution, di cui siete soci produttori?
Molto felicemente. Con Vision abbiamo un rapporto solido e un’unione di intenti che ci aiuta a sviluppare, produrre e programmare i film in sala. Siamo anche più tranquilli nel…

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