Di seguito l’intervista a Marco D’Andrea, direttore commerciale di Universal Pictures International Italy, pubblicata sullo Speciale Distribuzione in allegato a Box Office del 30 giugno-15 luglio (n. 12-13). Per leggere tutto lo Speciale Distribuzione, puoi scaricare i pdf o la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o ancora abbonarti direttamente alla versione cartacea della rivista.
Quali sono i vostri titoli più forti in uscita al cinema nel prossimo se mestre?
«Il nostro film di punta del 2022 è si curamente il sequel animato Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, che sarà oggetto di un’enorme campagna marketing. Abbiamo anche pianificato tre giorni consecutivi di anteprime a pagamento un paio di settimane prima dell’uscita (8-9-10 agosto), colmando così il vuoto che si era creato tra l’uscita di Thor: Love and Thunder e Minions 2. A dare ossigeno ai cinema aperti in estate sarà anche Nope di Jordan Peele, che torna sul grande schermo dopo i successi di Get Out e Us. Crediamo davvero che l’estro di questo regista si possa affermare con questo suo ultimo film a cavallo tra l’horror puro e l’horror/ sci-fi. Abbiamo deciso di spostarlo dal mese di luglio all’11 agosto proprio per avere più tempo a disposizione per pre pararlo nel migliore dei modi. Il 6 ottobre sarà il turno di Ticket to Paradise, commedia con due grandi star di Hollywood (Julia Roberts e George Clooney) rivolta proprio a quel target adulto maschile/femminile che dalle ricerche di mercato che stiamo facendo sembra ancora indeciso sul tornare in sala. Ma crediamo che questo film sia il titolo giusto per incentivarli ad andare al cinema, sarà un test significativo Infine, la nostra punta di diamante per le festività natalizie sarà l’animation Il gatto con gli stivali 2: L’ultimo desiderio, sequel del fortunatissimo Il gatto con gli stivali uscito a Natale 2011 con un incasso di quasi 17 milioni di euro (uno dei migliori risultati al mondo). Siamo certi che il pubblico sia particolarmente affezionato a questo personaggio che ha fatto parte della franchise di Shrek e che è riuscito a ritagliarsi uno spazio molto importante».
Quali sono le urgenze che il merca to è chiamato ad affrontare il prima possibile?
«È indubbio che ci troviamo davanti a un periodo difficile e indecifrabile, dove non è facile individuare le urgenze del settore. Assistiamo ormai da troppo tempo a un fenomeno anomalo per cui al cinema va in forze un solo target di pubblico, mentre il resto dei film ottiene risultati esigui. Questa situazione apre diversi interrogativi: recupereremo questo target? E se sì, come? Domande a mio avviso senza risposta se prima non cessa la pandemia e tutto quello che ne consegue. Potremo impegnarci al massimo quando saremo in condizione di farlo e questo può accadere soltanto a fine emergenza sanitaria. Si parla di streaming, di quanto questa nuova fruizione stia impattando sulla sala, ma allo streaming in questo momento piace vincere facile… Noi neanche scendiamo in campo alle condizioni attuali, dunque è una lotta assolutamente impari, mentre ci terrei a giocare alla pari, e cioè senza il problema Covid. Così potremmo mettere in atto tutte le no stre risorse per provare a recuperare il terreno perduto. Ci saranno comunque delle difficoltà, perché un certo tipo di pubblico ha scoperto lo streaming, ma la sala resta sempre l’unica possibilità per uscire dal contesto casalingo e condividere uno spettacolo sul grande schermo insieme a molte altre persone. Quando sarà il momento vorrei vedere, ad esempio, se un buon prodotto locale riuscirà ad emergere di nuovo come merita e se continuerà come sempre ha fatto a sostenere buonissima parte delle sale italiane. Anche perché senza produzioni nazionali di un certo livello che abbiano il giusto riscontro in sala, la strada è dura. Ma come accennavo prima, devono metterci nelle condizioni di giocare alla pari, questa è la prima urgenza».
Come riconquistare il rapporto con il pubblico cinematografico?
«A mio avviso sono tre i punti prioritari per recuperare il pubblico perduto e quel target ancora indeciso sul ritornare al cinema. 1) Dobbiamo essere più competitivi nei progetti cinematografici con idee originali, sia per i film locali che per quelli internazionali, cercando di svincolarci da storie già raccontate. Dobbiamo puntare all’originalità, escluse ovviamente tutte le franchising Usa di successo che già fanno ampiamente il loro. 2) Va pianificata una campa gna promozionale forte sull’esperienza in sala, non isolata e replicata più volte, che miri a rivitalizzare l’interesse nella sala soprattutto verso un target adulto che ha scoperto nuove fruizioni. 3) Migliorare gli standard qualitativi delle sale. È fondamentale differenziare l’e sperienza tra sala cinematografica e casa propria. La sala del futuro deve essere un luogo che trasmette bellezza e che renda piacevole vedere storie in teressanti sul grande schermo da con dividere con altre persone».

Daniel Kaluuya in Nope, written and directed by Jordan Peele.
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