Maccanico: «Non avremo mai un film deciso dalle macchine»

L'amministratore delegato di Cinecittà, Nicola Maccanico, si è confrontato con una platea di giovani e ha raccontato loro come la tecnologia influisca anche sugli studios durante l'incontro su "Digital e social" organizzato oggi dalla Regione Lazio alla Festa del cinema di Roma

La tecnologia come opportunità e non come una criticità da cui guardarsi. A Digital e social – Creators digitali e tecnologie emergenti, la generazione Z, come cambia il linguaggio dell’audiovisivo”, incontro organizzato dalla Regione Lazio alla Festa del cinema di Roma nello spazio “Lazio, terra di cinema”, l’amministratore delegato di Cinecittà, Nicola Maccanico si è confrontato con una platea di giovani e ha raccontato loro come la tecnologia influisca anche sugli studios.

«Cosa c’entra Cinecittà con questi temi?», si chiede l’amministratore delegato Nicola Maccanico. La risposta è nella trasformazione in atto negli Studios di Via Tuscolana. «La vera sfida in questo momento è trasformare Cinecittà, da marchio glorioso a realtà operativa e in linea con il presente e il futuro. Oggi ci sono venti Teatri, che diventeranno venticinque, in attività. Alla Mostra di Venezia hanno partecipato quattro film girati da noi, qui alla Festa di Roma abbiamo visto C’è ancora domani di Paola Cortellesi, mentre è in arrivo il nuovo Guadagnino. Cinecittà ha ritrovato un senso contemporaneo e la realtà virtuale è arrivata con lo Smart Stage, uno dei più grandi d’Europa, occupato 300 giorni l’anno, che ha reso possibili le produzioni di Joe Wright (M Il figlio del secolo), Roland Emmerich (Those About to Die), Angelina Jolie (Without Blood) e il film di Pietro Castellitto (Enea) che avete visto in concorso a Venezia».

E Maccanico, rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze presenti, allievi dell’Istituto Rossellini e del Liceo De Sanctis, ha rassicurato sul futuro: «La tecnologia non è un rivale, piuttosto è una grande opportunità. Meglio la conoscerete, più sarete competitivi. Il mondo audiovisivo ha sempre avuto a che fare con la tecnologia. Molti hanno la sindrome di Terminator, temono il giorno in cui le macchine decideranno per noi, ma credo che queste paure non riguardino voi giovani, chi è nativo digitale. La tecnologia fa parte della nostra vita e continuerà a farne parte, anche se non avremo mai un film deciso da una macchina».

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