Di seguito un estratto dell’articolo sui 50 anni della Lucasfilm pubblicato su Box Office pubblicata su Box Office del 15-30 marzo (n. 5-6). Per leggere il testo integrale, scaricare la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonarsi direttamente alla versione cartacea della rivista.
Nel 1955 un bambino visitò il parco di Disneyland con i genitori, proprio la settimana dell’apertura, pieno di entusiasmo per la fantascienza e i fumetti. Rimase a bocca aperta riprovando dal vivo le emozioni che aveva vissuto vedendo in televisione la serie Tv Flash Gordon del 1936. Quel bambino si chiamava George Lucas e sarebbe diventato uno dei più grandi pionieri del marketing applicato al cinema. Franchise di culto come Star Wars e Indiana Jones lo hanno reso oggi una celebrità della settima arte con un patrimonio stimato di oltre 7 miliardi di dollari (una carriera celebrata anche dalla Producers Guild of America che gli ha assegnato, il 19 marzo 2022, il prestigioso Milestone Award). George Lucas aveva solo 27 anni quando nel dicembre 1971 fondò la Lucasfilm nella Bay Area di San Francisco, nel pieno dell’esplosione della contestazione hippie, fra ribelli e creativi pronti a rivoluzionare il mondo. Il suo sogno era quello di mantenere il controllo creativo delle sue opere future e per farlo creò la sua società di produzione, la Lucasfilm appunto, uno studio indipendente attraverso cui applicare lo spirito ribelle dilagante nella nascente Silicon Valley, sconvolgendo lo status quo dell’industria cinematografica. Battezzò il concetto stesso di cinema indipendente, rivendicando la ricerca di temi e stili diversi da quelli del passato e del presente. La capacità specifica della Lucasfilm fu quella di non indietreggiare davanti alla sfida del pubblico, creando produzioni con grande potenziale commerciale e intuendo la forza della nascente industria degli effetti speciali, sviluppati proprio su quei computer progettati negli angusti garage dei sobborghi della California del nord.

Un giovanissimo George Lucas sul set di Star Wars IV insieme all’attore Anthony Daniels nelle vesti del droide D-3BO (© Getty Images)
LA COSTRUZIONE DI UN IMPERO
Dopo l’insuccesso di L’uomo che fuggì dal futuro di George Lucas (in originale: THX 1138), due anni dopo, nel 1973, arrivarono i 200 milioni di dollari al botteghino e in vendite home video per American graffiti. Ma la svolta, per la giovane Lucasfilm e naturalmente per il suo fondatore, arrivò nel 1977 con quello che fu definito “un western ambientato nello spazio”: Star Wars. E in un mondo dell’entertainment in evoluzione, in cui la diversificazione era sempre più importante, Lucas intuì l’importanza di creare prodotti che avessero un appeal che travalicasse il concetto stesso di cinema e costruì un impero basato sulla monetizzazione della proprietà intellettuale. Così, nonostante il successo di American Graffiti, dalla Fox accettò un modesto salario per realizzare Star Wars e in cambio chiese “solo” due concessioni apparentemente insignificanti: i diritti di ogni sequel futuro e il controllo delle licenze per il merchandising. Lo studio accettò, incapace di prevedere l’incredibile forza del brand Star Wars. La storia ha poi mostrato come questo film, su cui pochi avrebbero scommesso, sarebbe diventato il più grande successo di tutti i tempi, capace di imporre nell’immaginario di generazioni di persone quel senso di magia che Lucas aveva provato da bambino a Disneyland.

Indiana Jones (© Getty Images)
Nel corso degli anni Lucasfilm ha dato vita anche alla celebre saga di Indiana Jones – anch’essa oggetto di diversi sequel e fonte di innumerevoli operazioni crossmediali nel mondo di fumetti, libri, videogiochi, giocattoli e attrazioni – realizzando film cult quali il fantasy Labyrinth, l’avventuroso Willow di Ron Howard, il cinecomic Howard e il destino del mondo, e Tucker – Un uomo e il suo sogno di Francis Ford Coppola. Ma la vera gallina dalle uova d’oro è sempre stata la serie di Star Wars, che ad oggi conta 12 film per un box office complessivo di 10 miliardi di dollari a livello globale. A partire dal 1977 George Lucas ha lottato con ogni mezzo per proteggere la proprietà intellettuale della saga, con 3.489 diritti d’autore registrati. L’azienda, grazie all’acume imprenditoriale del suo fondatore, ha protetto tutti i personaggi e le invenzioni. Non solo icone come Yoda o R2-D2, ma perfino la parola “Droid” è un trademark protetto: se un’azienda vuole utilizzarlo in uno spettacolo o in un film, questa è costretta a pagare per evitare azioni legali. Una strategia che ha portato in dote enormi introiti.

Labyrinth – Dove tutto è possibile (1986)
E probabilmente Lucas non avrebbe deciso di ridistribuire la trilogia di Star Wars nelle sale a fine anni Novanta se non fossero ancora popolari i giocattoli e le action figure. Nel 1997 Lucas siglò poi un accordo con la Hasbro Inc per la creazione di merchandising legato all’universo di Guerre Stellari, che in 35 anni ha portato in dote 12 miliardi di dollari. A cui vanno aggiunti, oltre agli incassi cinematografici della saga, 4 miliardi ricavati dalla vendita di Dvd e VHS, 3 miliardi per i videogiochi e 2 mi- liardi per i libri.
Ma negli anni Lucas non si è limitato a Star Wars e alla produzione, ha anche fondato Industrial Light & Magic, un laboratorio per la creazione di effetti visivi, e la Skywalker Sound, divisione impegnata nel sonoro. Due realtà diventate leader di mercato nei rispettivi settori, con decine di Oscar vinti. E non è tutto. In Lucasfilm c’era una Computer Division dedicata allo sviluppo di computer per digitalizzare le riprese dal vivo e integrarle con effetti speciali, composta anche da animatori che realizzavano corti al computer (tra questi The adventures of André and Wally B.). Una divisione, quest’ultima, che nel 1986 venne comprata da Steve Jobs (l’anno prima era stato estromesso dalla Apple) e diventò la celebre Pixar, leader nel campo dell’animazione in computer grafica.

George Lucas e Bob Iger (ex Ceo Disney) all’inaugurazione del parco a tema Star Wars: Galaxy’s Edge al Disneyland Park di Anaheim in California (2019 – © Getty Images)
DISNEY INGLOBA LUCASFILM
Il 2012 si rivelò un anno cruciale per Lucasfilm. La Disney bussò alla porta della società con 4 miliardi in mano (metà in contanti e metà in…
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