Lorini: «Ritardi nei rimborsi, esercenti in difficoltà»

Alla fine del 2023 si sono conclusi i primi 80 interventi di efficientamento energetico di cinema, teatri e musei, come parte del Pnrr. Entro la fine del 2025 ne verranno realizzati altri 660, ma chi ha già effettuato i lavori sta vivendo non poche difficoltà dovute ad un sistema burocratico lento e agli elevati costi, come evidenziato dal presidente dell’Anec Mario Lorini.

«I ritardi nei rimborsi e l’eccesso di burocrazia stanno mettendo in grande difficoltà gli esercenti cinematografici, soprattutto le piccole sale» ha detto Lorini, parlando con Repubblica del fatto che agli operatori per ora è arrivato ben poco. Gli esercenti aspettano rimborsi da quattro, cinque o anche sei mesi: «Alcune multisale di provincia hanno già speso tutto, e versato l’Iva, e hanno ricevuto solo l’acconto del 10% nel febbraio dell’anno scorso» ha aggiunto.

Chi invece non ha concluso i lavori, sottolinea il presidente dell’associazione degli esercenti del cinema, ha già certificato lo stato di avanzamento dei lavori e pagato le fatture, ma ora è costretto a fermarsi: «Per i piccoli esercenti non è così facile ottenere anticipazioni di denaro dalle banche, sarebbe stato meglio creare un fondo di rotazione». La media per intervento, riferisce Lorini, è di 80mila euro a sala, cifra che sale fino a 150mila in caso di impianti a proiezione laser. Non solo: «Oltre alla questione dei costi c’è anche l’aspetto burocratico, in particolare la rendicontazione sul Regis».

Il sistema ReGiS, sviluppato dalla Ragioneria Generale dello Stato, non ha messo in difficoltà solo gli enti pubblici: «Per noi è ancora peggio, è un mondo in cui è facile perdersi: se crea difficoltà ai Comuni che, per quanto abbiano meno dipendenti che in passato, possono contare su personale specializzato, figuriamoci ai teatri e ai cinema. E nei ministeri non ci sono abbastanza addetti, la rendicontazione rimbalza tra le varie fasi di controllo, e il tempo passa» ha denunciato Lorini a Repubblica.