Per Mario Lorini, presidente Fice, è una penalizzazione per i cinema di città la liberalizzazione dell’apertura sale contenuta nel decreto sulle semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri. «Si tratta di una norma che andrà a colpire le sale esistenti – ha dichiarato il presidente federazione italiana cinema d’essai – in particolare i cinema di città che soffrono più di altri, e giunge peraltro proprio nel momento in cui queste strutture cercano di rilanciare la propria attività con nuovi progetti e iniziative che vedono l’impegno di tutta la filiera cinema, nell’ambito di una rinnovata condivisione». Lorini esprime «perplessità e forte preoccupazione» e spiega: «In questo contesto le sale d’essai, rappresentate dalla Fice, si sentono ancor più penalizzate. Sono queste le strutture che negli ultimi trent’anni hanno sostenuto più di tutte la diffusione della cultura cinematografica, la diversità culturale, cercando di contrastare un modello di omologazione del pubblico sempre più pericoloso, favorito da un’offerta televisiva sempre più scadente. Sono queste le sale che hanno sostenuto i registi italiani oggi più affermati portandoli al successo, fidelizzando il pubblico, organizzando incontri, lavorando dove possibile con le scuole, in attesa di progetti educativi promossi dalle istituzioni mai arrivati a compimento in modo strutturale». Ciò di cui l’industria avrebbe bisogno, secondo la Fice, è invece «una forte accelerazione a tutti quegli interventi, ricordati ieri dall’Agis nell’incontro avuto con il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, a partire dalla cedibilità del credito di imposta sul digitale, a misure ulteriori per favorire la digitalizzazione delle sale, con il fine di facilitare anche la multiprogrammazione, al ripristino delle misure per le ristrutturazioni, ferme anch’esse da troppo tempo. Auspichiamo che un’attenta riflessione induca a un ripensamento e riporti la discussione al centro dei temi più volte ricordati e che non possono più aspettare e dai quali dipendono le speranze e il rilancio del settore cinema». © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it