Levante Film, vinta la causa contro il MIC per il tax credit esterno. Annullata la ripartizione del Fondo Cinema 2022

La società di produzione di Leonardo Pieraccioni si era rivolta agli avvocati Bruno della Ragione e Gaetano Armao per la mancata assegnazione da parte della Direzione Generale Cinema del credito di imposta per investitori esterni. Ora il MiC dovrà annullare la vecchia ripartizione del 2022 per farne una nuova che tenga presente delle richieste di tax credit per gli investitori esterni

La società di produzione Levante di Leonardo Pieraccioni ha vinto la causa contro il Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo per la mancata assegnazione, da parte della citata DG, del credito di imposta per investitori esterni. La casa di produzione del regista e attore toscano si era rivolta agli avvocati Bruno della Ragione e Gaetano Armao in quanto il contributo di tax credit sull’investimento de il Monte dei Paschi di Siena per il film Il sesso degli angeli non era stato mai allocato.

Come noto, la Legge Franceschini prevede una forma di tax credit per soggetti esterni al settore prettamente audiovisivo – quindi banche, assicurazioni, società commerciali – che decidano di investire in un film con un contratto di associazione e partecipazione, maturando il 40% di credito d’imposta se il film è ammesso ai contributi selettivi o il 20% se il film non è ammesso.

Il credito di imposta per investitori esterni è finanziato dal Ministero della Cultura, a valere sul Fondo per il Cinema, che viene ripartito tra le varie tipologie di tax credit: quella alla produzione, alla distribuzione, all’esercizio e, appunto, agli investitori esterni.

Come ci ha raccontato l’avv. Bruno della Ragione «questa ripartizione è avvenuta per diversi anni, ad esclusione del 2022, annualità per la quale il credito d’imposta per investitori esterni non è stato finanziato. Di fatto, nelle ultime ripartizioni del tax credit, gli investitori esterni non sono stati considerati.

Tra le motivazioni date dal Ministero per la mancata ripartizione, è stato avanzato il fatto che non fossero state presentate domande per l’accesso a tale fondo. Informazione non veritiera perché vi erano almeno 10 importanti società di produzione che avevano sottoposto le proprie domande all’esame della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC in base alla normativa vigente».

«Dunque – procede l’avv. della Ragione – la Levante ha deciso di procedere per vie legali e impugnare il provvedimento il cui esito positivo andrà certamente a vantaggio di tutte le altre società pretermesse.

In particolare Levante aveva ricevuto da Monte dei Paschi di Siena un investimento di 1 milione di euro; tuttavia, nel caso in cui il MiC non avesse riconosciuto il contributo di tax credit esterno a Monte dei Paschi, quest’ultimo avrebbe potuto richiedere a Levante il rimborso dell’intero finanziamento. Ecco perché abbiamo impugnato il provvedimento davanti al TAR. Il TAR ha dato ragione a Levante, ma il MiC ha sua volta impugnato la sentenza al Consiglio di Stato che tuttavia ha dato ancora ragione alla società di Pieraccioni da noi rappresentata, (essendo rimasta peraltro senza esito un’ordinanza di invito al MiC di fornire una serie di elementi e, precisamente, una relazione appositamente documentata sullo stato del riparto e dell’assegnazione del fondo di cui al decreto impugnato, e una sulla sussistenza o meno di residui e, in caso affermativo sulla consistenza dei residui), confermando in maniera definitiva la sentenza del TAR. Ora il MiC dovrà annullare la vecchia ripartizione del 2022 per farne una nuova che tenga presente le richieste di tax credit per gli investitori esterni».

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