Continua a far discutere il caso delle anteprime di Kung Fu Panda 3, lanciate da Twentieth Century Fox Italia, sollevato dal Corriere della Sera (si veda news http://www.e-duesse.it/News/Cinema/Tutti-contro-Fox-200684). Rilancia con forza le accuse contro la major Giampaolo Letta, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa Film, che dichiara a e-duesse: «La notizia delle anteprime del 12-13 marzo ci è giunta pochi giorni fa. E senza alcuna comunicazione ufficiale da Fox. Eppure proprio con questa major, dopo l’incidente di novembre 2014 con I pinguini di Madagascar, si era discusso molto in sede Anica, dove concordammo tutti insieme un gentlemen agreement perché queste operazioni non si ripetessero. Impegno che è stato disatteso». Medusa contesta alla Fox la tempistica dell’operazione: «Sapere due settimane prima dell’uscita di un proprio film, nella fattispecie Forever Young di Fausto Brizzi, che in quel weekend ci sarà un’ampia pianificazione di anteprime di un altro importante titolo compromette i piani di lancio. E questo riguarda anche altre aziende. Teoricamente, avendolo saputo prima, un distributore poteva decidere di spostare un proprio film; invece ora, con la campagna ormai lanciata, non è più possibile». Ma c’è un altro punto sollevato da Letta: «Inoltre, nel merito del problema, sottolineo che è stato disatteso un accordo di gentlemen agreement stretto tra distributori quando si verificarono precedenti simili. Ci sembra una prepotenza. Contro il cinema italiano, nel nostro caso, e contro la distribuzione indipendente se pensiamo i film in uscita o spostati all’ultimo momento di Eagle Pictures o Lucky Red, in ogni caso con campagne fortemente danneggiate». Il manager Medusa ha proposto pubblicamente un compromesso, con limitazione del numero di sale e degli orari degli spettacoli per queste anteprime, e chiede di portare il caso in sede associativa: «L’Anica e la sezione distributori, che finora non sono intervenute ufficialmente, dovranno prendere una posizione forte, per quanto ormai tardiva e inefficace. Spero che almeno si adoperino in extremis per una posizione mediana, che cerchi di limitare il più possibile i danni, con copie e orari limitati. Parlarne solo tra di noi, nell’assemblea dei distributori, servirà a poco relegando il fatto all’ennesimo episodio che si ripete senza conseguenze. Quanto è accaduto mi dispiace anche per un altro motivo: parliamo di leggi, strumenti, incentivi per sostenere il nostro cinema ma poi basta un episodio come questo per annullare tutto e compromettere l’esito di un film italiano».
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