Legge di bilancio: tax credit con aliquote più basse?

Per la prima volta si mette in discussione la percentuale del 40% nelle richieste di credito di imposta uguale per tutti, mentre entra nelle ipotesi la possibilità di modulare l'aliquota in relazione alle dimensioni delle imprese. O addirittura di "escludere l'accesso al tax credit"

Possibile stretta sul tax credit. Nell’articolo 14 dell’ultima bozza della Legge di bilancio vengono introdotte diverse, possibili, modifiche alla regolamentazione del credito di imposta della Legge Franceschini. Per la prima volta si mette in infatti discussione la percentuale del 40% nelle richieste di credito di imposta (da sempre uguale per tutti), mentre entra nelle ipotesi la possibilità di modulare l’aliquota in relazione alle dimensioni delle imprese. Inoltre, viene anche menzionata l‘eventualità di “escludere l’accesso al crediti di imposta” nei confronti delle imprese non indipendenti o imprese non europee.

Come spiega su Italia Oggi, Giancarlo Leone, attuale presidente dell’Osservatorio italiano audiovisivo ed ex presidente di APA, ha dichiarato: «segnalo che nell’art.14, quando si parla di aliquota di tax credit per le opere cinematografiche, si dice che essa è ordinariamente del 40%. Non è più, quindi, un imperativo. Finora il cinema aveva sempre una aliquota del 40%, e mai meno. Invece, dopo i decreti attuativi, e quindi dal 2024, potrà essere inferiore, proprio in relazione a quell’avverbio, “ordinariamente”, e alla possibilità di prevedere aliquote diverse o di escludere l’accesso al credito di imposta».  

Sempre sulle pagine di Italia Oggi, Leone ricorda poi che, ad oggi, non è ancora stata aperta la finestra per le richieste di tax credit 2023. «Sono circa 500 milioni di euro che devono arrivare ai produttori anche per le opere che hanno già iniziato a realizzare. Soldi, però, che non sono ancora stati stanziati e che i produttori stanno anticipando, indebitandosi col sistema bancario. Oramai se ne parlerà a fine anno. E questo significa che i produttori non potranno godere del tax credit per le opere che stanno facendo, e avranno i fondi solo nel 2024. Tutto ciò accade perché l’ok al tax credit 2023 è già arrivato da parte del MiC, mentre invece non c’è ancora la firma, necessaria, dal Ministro dell’economia e delle finanze». 

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