L’Associazione dei festival italiani lancia l’allarme al MiC: «Non c’è più tempo»

L'AFIC, che rappresenta 120 manifestazioni sparse sul territorio, chiede garanzie sul futuro del comparto promozione con un comunicato
aficCr. AFIC

Anche l’AFIC, Associazione Festival Italiani di Cinema, sul “piede di guerra”. La realtà che rappresenta 120 manifestazioni cinematografiche, sostenuta da 100autori, AGICI, ANAC e WGI, ha espresso infatti la forte preoccupazione dell’intero comparto per il persistere di una situazione economica e finanziaria non più sostenibile da festival, rassegne e premi, con un comunicato stampa in cui chiede al Ministero della Cultura delle garanzie per il futuro e afferma che «Non c’è più tempo».

Dopo aver garantito lo svolgimento degli eventi nel 2023 e 2024, si legge, la mancanza di regolarità nell’uscita delle graduatorie ministeriali e delle relative spettanze economiche sta «generando una profonda crisi all’interno del comparto». Il settore che genera un moltiplicatore di attivazione economica sui territori di 2,5 euro per ogni euro investito e rappresenta oltre 2 milioni di visioni di film con il 58 per cento di pubblico nella fascia d’età 15-34 anni, si lamenta quindi per i forti ritardi nell’attribuzione degli acconti e dei saldi 2023 e la mancanza di garanzie di sostegno alle manifestazioni cinematografiche che hanno applicato al bando promozione 2024 (scaduto il 28 luglio scorso).

La mancanza di garanzie a sostegno delle manifestazioni cinematografiche, sottolinea l’AFIC, impedisce a molti di chiudere regolarmente i pagamenti delle edizioni già svolte nei confronti dei fornitori e attribuire i compensi spettanti a dipendenti, collaboratori e professionisti coinvolti, di avere serenità economica che permetta la realizzazione dei progetti in essere. Situazione, questa, sa ancora più drammatica dall’obbligo, per tutte le manifestazioni sostenute dagli Enti Locali, di chiudere la rendicontazione, con la certificazione dei relativi pagamenti avvenuti, entro dicembre 2024.

Il rischio economico non è più sostenibile, per le 120 realtà dell’AFIC. Motivo per cui si stanno muovendo con il Ministero della Cultura e la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo per chiedere garanzie specifiche quali: tempistiche di uscita delle graduatorie previste per il Bando Promozione 2024, in modo da poter permettere agli assegnatari di contributo di avere certezza di tempistiche di erogazione prevista degli acconti spettanti; che la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo permetta l’uscita del Bando Promozione 2025 entro il primo trimestre dell’anno; che per il Bando Promozione 2026 si torni alla sua pubblicazione entro novembre 2025 con l’uscita delle graduatorie all’inizio dell’anno di riferimento, così da consentire agli assegnatari di contributo, anche a quelli che svolgono le loro attività nei primi mesi dell’anno, di programmare e quindi utilizzare al meglio i fondi previsti, nel rispetto della dignità del lavoro di migliaia di persone.

Fonte: AFIC

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