La parola all’esercizio di qualità, tra passato e futuro

Dopo un inverno dagli incassi eccezionali, e un calo di prodotto tra primavera ed estate, le sale di qualità guardano con ottimismo all’offerta d’essai della nuova stagione. Ecco quali sono le aspettative degli esercenti e le strategie da mettere in campo per consolidare la rinnovata fiducia degli spettatori verso il prodotto d’autore
Sergio Oliva, Simona Sala, Carmine Imparato, Francesco Fantoni, Fabio Fefè, Alessandro Murtas, Giuseppe Gambina

I primi tre mesi del 2024 hanno segnato un momento straordinario nel mercato del cinema di qualità con un’infilata di titoli d’autore che sono andati ben oltre le aspettative di incasso, come Un mondo a parte con oltre 7 milioni di euro, Il ragazzo e l’airone con 6,9 milioni, Perfect Days con più di 5,5 milioni. Senza contare Povere creature! con oltre 9
milioni. Riuscirà la nuova offerta cinematografica a eguagliare, e magari a superare, questi risultati? L’abbiamo chiesto agli esercenti dei cinema d’essai che si dimostrano ottimisti sul prodotto autunnale di qualità atteso da ottobre a gennaio 2025, ma con qualche cautela. E soprattutto con la voglia di mettere in campo nuove strategie per consolidare il ritrovato affetto del pubblico per il cinema di qualità.

Masetti Cinema di Fano

PROSPETTIVE DELLA NUOVA STAGIONE

Per Fabio Fefè, direttore area programmazione di Circuito Cinema, sono tanti i titoli forti in arrivo sui quali puntare, «tra i quali Anora, Diamanti di Ozpetek. A parte luglio e agosto, che per noi sono sempre faticosissimi, chiuderemo l’anno in maniera positiva». È soddisfatto dell’offerta italiana Giuseppe Gambina, delegato Fice della regione Sicilia e legale rappresentante del Lumière di Ragusa e del Multisala Golden a Vittoria, dove «domina soprattutto il cinema italiano e già solo il listino di Rai Cinema offre grandi registi come Sorrentino, Salvatores, Placido, Andò e Comencini». Anche per Alessandro Murtas, socio della cooperativa Spazio 2001 che gestisce i due schermi del Cinema Odissea di Cagliari, «Sorrentino sarà uno dei punti di riferimento, ma sono ottimi anche i listini Lucky Red e Bim». Tutti concordano sul fatto che i titoli in arrivo hanno grandi potenzialità, il rischio è forse solo quello dell’accavallamento, come teme Carmine Imparato, programmatore Acec Marche e direttore del Cinema Gabbiano di Senigallia e del Masetti Cinema di Fano: «Non so quale sarà il titolo outsider, ma certo scommetto su The Substance, Joker: Folie à Deux e Parthenope. Speriamo che tanti titoli forti vengano ripartiti nella maniera giusta, anche per salvaguardare il pubblico delle sale. Le stagioni stanno cambiando e maggio, per esempio, ultimamente è stato molto piovoso e non sarebbe da considerare un mese di mare».

Giulio Cesare Circuito Cinema

La percezione del prodotto d’essai, comunque, sta cambiando. Lo sottolinea Francesco Fantoni, Vice President del gruppo Pop Up Cinema che riunisce quattro schermi a Bologna (Pop Up Cinema Medica, Jolly, Arlecchino e Bristol): «C’è una chiara tendenza a un prodotto di qualità sempre più largo, che sa emozionare e raggiungere un pubblico più trasversale, anche giovane. L’hanno dimostrato titoli come Povere creature! e La zona di interesse. Prima c’era una spaccatura più ampia tra il prodotto commerciale e quello d’essai. Nei mesi a venire arriveranno non solo piccoli film di qualità, ma grandi opere che hanno un’anima di qualità: Joker 2 è il chiaro esempio di questa nuova tendenza. The Substance, Anora e il nuovo film di Paolo Sorrentino saranno titoli fondamentali per il cinema cittadino, poi arriveranno Almodóvar a dicembre e L’abbaglio a gennaio». Certo, ogni territorio ha le sue specificità e la provincia potrebbe rispondere meno velocemente alla nuova programmazione, come fa notare Simona Sala, presidente Fice di Puglia e Basilicata e direttrice a Cerignola del Roma Teatro Cinema E… e del Multisala Corso. «In provincia il pubblico è più lento rispetto a quello di una città e ha bisogno di tempi diversi», spiega Sala. «Gestire contenitori culturali in piccoli centri del Sud Italia è faticoso: c’è tanta povertà educativa che va colmata sulla formazione. Per questo pubblicizzeremo i titoli forti in arrivo al meglio anche con il pubblico che stiamo formando. Bisognerebbe dare però più spazio alle piccole distribuzioni che spesso, pur avendo un bel prodotto, non hanno la forza economica per comunicarlo.Inoltre, negli ultimi due anni la qualifica dei film d’essai da parte della commissione ministeriale ha avuto dei ritardi rispetto ai tempi di uscita, mettendo in difficoltà molti. esercenti. Prima della pandemia la qualifica avveniva anche automaticamente per i film che avevano partecipato ai principali festival: questo sarebbe già una guida importante».

Pop Up Cinema

Per Sergio Oliva, responsabile della programmazione di Anteo SpazioCinema, è impossibile prevedere se ci sarà una sorpresa della portata di C’è ancora domani: «Tutti avevamo pensato che il film di Paola Cortellesi sarebbe andato bene, ma nessuno poteva immaginare che raggiungesse questi risultati. Lo stesso è accaduto con Perfect Days di Wenders, che ha superato i sei milioni, o Miyazaki. È certo che Joker 2 e Parthenope avranno grande attenzione, Anora andrà bene in determinate sale, anche se è passato molto tempo dalla Palma d’Oro a Cannes. Almodóvar e Guadagnino hanno grandi potenzialità, vedremo come risponderà il pubblico».

LE PERCENTUALI DI UNA STAGIONE IN CRESCITA

L’obiettivo, insomma, è almeno replicare l’ottima stagione appena passata che ha registrato un segno positivo sia nella globalità del mercato che negli introiti delle singole sale di qualità. «A Circuito Cinema il trend è positivo: abbiamo registrato un +35% rispetto all’anno scorso, anche molto più del mercato che si assesta intorno a un +16%», conferma Fefé. «Siamo partiti già bene da gennaio con Miyazaki, Wenders, Past Lives, poi Inside Out 2 ha incassato molto più di Barbie». Ottimi risultati anche per Carmine Imparato a Senigallia e Fano: «Il 31 marzo, prima di Pasqua, avevamo già raggiunto il break even ideale fino al 30 giugno. Quindi non mi sono disperato della mancanza di prodotto registrata da aprile in poi, ad eccezione di Inside Out 2». I primi tre mesi dell’anno sono stati «strepitosi» anche per Sergio Oliva: «All’Anteo Palazzo del Cinema tanti film di qualità hanno registrato il primo risultato d’Italia, ad esempio Povere creature!, Io capitano, Perfect Days, Anatomia di una caduta. In termini di presenze al Palazzo del Cinema siamo a un 117% in più rispetto al 2019, nel circuito a un 100%: per me il riferimento resta il pre-pandemia. Ci sono tanti film importanti per un pubblico cittadino ma manca una parte di prodotto medio di film di qualità che possa attirare anche un pubblico più generalista. E purtroppo i film non seguono sempre i tempi dei festival».
Per Gambina al Lumière di Ragusa e al Multisala Golden di Vittoria ha funzionato bene il passaparola soprattutto su «Foglie al vento di Kaurismaki, Il ragazzo e l’airone e la grande sorpresa di Perfect Days, poi Povere creature, Past Lives e La zona di interesse. Tra gennaio e marzo è andata meglio rispetto allo scorso anno mentre da aprile, dopo Un mondo a parte, c’è stato un calo. Da noi il pubblico d’essai col primo caldo difficilmente viene al cinema e aspetta le arene: abbiamo lavorato bene con Cinema Revolution».

Pop Up Cinema, dice Fantoni, «nei primi sei mesi dell’anno ha prodotto un +30% rispetto all’anno scorso pur con le difficoltà, a volte, di ottenere alcuni titoli. Stiamo lavorando sul differenziare le sale per tipologia di pubblico, abbiamo sperimentato molto offrendo film minori che ci hanno dato soddisfazioni. Grazie alla costruzione di un pubblico nuovo abbiamo registrato uno dei migliori risultati italiani di Estranei: questo cinema di qualità può portare i giovani in sala con storie e temi a loro vicini. Questa è la scommessa per tutto il mercato».
Del resto, sottolinea Murtas, «il cinema di qualità quest’anno ha salvato la stagione all’intera filiera dando una grande spinta al box office nazionale. Al Cinema Odissea abbiamo registrato un 25% in più». Cagliari, rispetto ad altre piazze, ha risentito meno dell’inflessione di aprile «perché sul finale di primavera sono usciti sei titoli “made i Sardegna” che hanno ottenuto un ottimo riscontro, come Il Vangelo secondo Maria di Paolo Zucca, L’amore e la gloria, il film su Grazia Deledda, Uomini in marcia di Peter Marcias». A Cerignola «siamo in media col resto d’Italia, con +10% rispetto all’anno scorso», afferma Simona Sala. «Il film della Cortellesi è stato un bel traino e ha riportato al cinema tante persone anche adulte che non venivano da tanto tempo: alcune mi hanno detto “non venivo al cinema da quand’ero fidanzata,
ora sono venuta con la mia nipotina”».

Cinema Odissea di Cagliari

LE STRATEGIE PER POTENZIARE I NUOVI TITOLI IN ARRIVO

Al di là dell’offerta di titoli, condizione imprescindibile per determinare una stagione positiva, sono anche le diverse strategie di marketing a fare la differenza. A partire dalla comunicazione e dagli eventi: «Da un anno a questa parte abbiamo cambiato modalità di comunicazione targhettizzandola in maniera specifica a seconda dell’interesse del pubblico per le diverse tipologie di film», racconta Carmine Imparato. «Ci siamo accorti che questo tipo di lavoro enorme, che impegna molte risorse, fa sì che alcune nicchie di spettatori interessati a determinati temi o eventi si amplifichino. Inoltre, hanno molto successo le nostre proiezioni all’alba, alle sei di mattina, con ospite a sorpresa e colazione. D’estate lo facciamo soprattutto con le opere prime e seconde: grazie all’iniziativa di Cinema Revolution il nostro pubblico rischia più volentieri. Lavoriamo molto sull’eventizzazione, registi e attori rispondono bene alle nostre più strampalate iniziative: la nostra squadra lavora insieme, crea e inventa. E conta la sinergia col territorio, con le associazioni».
Anche per Fabio Fefè a Circuito Cinema «il trend così positivo è dovuto al fatto che abbiamo intensificato l’aspetto di marketing e comunicazione istituendo un ufficio ad hoc con ragazzi bravissimi che fanno un grande lavoro sui social. Abbiamo presentato spesso il film accompagnato dal regista anche in collegamento in streaming in tutte le sale, Roma, Bologna, Milano, Torino. Solo la nostra mailing list di Roma conta 200mila spettatori fidelizzati che vedono nelle nostre sale una sicurezza. Stiamo lavorando su nuovi modi per coinvolgere direttamente il pubblico: quando diventa parte attiva risponde in maniera entusiasta, indescrivibile». Per Pop Up Cinema le parole chiave sono eventi, comunità, ma anche qualità dei luoghi e dell’accoglienza: «La sfida urgente è sempre quella di migliorare l’esperienza per il pubblico: le sale, le poltrone, le zone lounge, oltre alla qualità della proiezione», afferma Fantoni. «In un mondo in cui tutti hanno il contenuto, noi sale cittadine dobbiamo essere garanzia di qualità per il nostro pubblico, sapendolo consigliare ed offrendogli un valore aggiunto esclusivo. Possiamo fare la differenza con la proposta interattiva degli eventi, supportati dalla tecnologia: una presentazione live con un regista dall’altra parte del mondo è facilmente realizzabile con strumenti semplici. Il pubblico ha voglia di sperimentare ed è molto attento all’offerta, lo vediamo anche dai numeri: i classici producono ottimi risultati con il pubblico giovane che non li ha mai visti al cinema. Un altro esempio di successo è legato all’essere vicini alla comunità in cui operiamo, abbiamo programmato una serie di documentari legati alla zona di Bologna con ospiti ottenendo ottimi risultati. Le persone hanno piacere di condividere esperienze e il cinema deve creare una comunità in cui ritrovarsi e partecipare».

Palazzo del Cinema

All’Anteo SpazioCinema il calendario di eventi è fitto: «Più o meno quasi tutte le settimane abbiamo ospiti dei tour promozionali, ma anche rassegne, come quella sulla commedia
americana che ha registrato 150 presenze a sera moltiplicate per 40 serate: sono numeri importanti», spiega Oliva. «Abbiamo appuntamenti sul modello del “club del libro” in cui dopo la proiezione ci si ferma a mangiare e a discutere del film. Queste iniziative, che aiutano il pubblico ad affezionarsi a una sala, poi lo portano a vedere anche altri film sul grande schermo. Inoltre, abbiamo la programmazione regolare dello spazio per la visione virtuale con 20 postazioni con visore». Per Gambina, soprattutto al Sud, la presenza del talent resta l’elemento di attrazione più importante: «In Sicilia, e in particolare la nostra provincia che è la meno accessibile, non è facile avere sempre ospiti, ma quando vengono i risultati sono ottimi. Lavoriamo molto anche con le scuole e organizziamo un festival, il Vittoria Peace Film Fest, sui temi della migrazione e della pace. Funziona anche il cineclub settimanale dove cerchiamo di colmare le carenze di programmazione provocate dalle teniture lunghe, che sono una criticità: a volte per contratto bisogna tenere un film anche se non va molto bene e soprattutto al Lumière di Ragusa, che è una monosala, è difficile inserire nuovi film. A 5 chilometri abbiamo un multischermo ma sui film d’essai la gente preferisce venire da noi: questo ci spinge a continuare i nostri sacrifici».

Multisala Corso Cerignola

Simona Sala a Cerignola ha adottato un approccio più multidisciplinare per avvicinare il pubblico al grande schermo perché, dice, «è importantissimo creare nuovo pubblico, educare i giovani al cinema d’essai non solo attraverso la scuola, ma con la formazione dei docenti e del pubblico. Per questo Roma Teatro Cinema E… è pensato come contenitore culturale nel quale, con la mia associazione Liberarti, svolgo attività anche artistiche e manuali come la tecnica del caviardage, a volte sulle stesse locandine. È necessario educare alla cultura, fare comunità».
Anche a Cagliari «lavoriamo molto con gli eventi e gli incontri non solo con gli autori, ma anche con esperti dei temi toccati dal film. Soprattutto puntiamo su una programmazione verticale con orari molto differenziati che cambiano a seconda dei titoli, anche nel primissimo pomeriggio, perché abbiamo capito che il nostro pubblico non ama più lo spettacolo delle 21. Anticipare dà sempre un buon riscontro».

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