Per il secondo anno consecutivo, la Cina si conferma il maggiore mercato cinematografico mondiale. Secondo Artisan Gateway, per il Paese del Dragone il 2021 si è concluso con un box office totale di 7,3 miliardi di dollari (in Nord America sono stati incassati 4,5 miliardi nel 2021, -60% sul 2019), più del doppio del 2020 e in calo solo del 26% rispetto al periodo pre-pandemico, quando nel 2019 erano stati registrati 9,2 miliardi di dollari. Nel 2021 sono uscite 472 produzioni cinesi, contro i 428 titoli del 2019, per un incasso totale di 6,19 miliardi di dollari (erano 6 miliardi nel 2019). I maggiori successi al box office cinese dell’anno sono stati The Battle of Lake Changjin (899 milioni di dollari), Hi, Mom (822 milioni) e Detective Chinatown (686 milioni).
Continua a precipitare la quota di incasso dei film americani, che nel 2021 ricopre solo il 12% con 899 milioni di dollari, -30% sul 2019. I film americani di maggior successo nel mercato cinese sono stati Fast & Furious 9 (216 milioni di dollari), Godzilla vs Kong (188 milioni) e Free Guy (95 milioni). Durante il boom del mercato cinematografico cinese, tra il 2000 e il 2010, la quota dei film hollywoodiani oscillava tra il 30% e il 50%. Secondo gli analisti, una delle cause di questo calo nel 2021 è stata l’assenza di titoli usciti: l’anno scorso sono usciti solo 20 film americani, rispetto ai 31 del 2019 (17 nel 2020). A incidere negativamente sulla distribuzione di film hollywoodiani è stata anche la nuova stretta legata al nuovo piano di espansione del Governo cinese che intende spingere ulteriormente le produzioni locali, così da rendere la Cina un mercato sempre più autarchico. Inoltre, non hanno aiutato i difficili rapporti tra Pechino e Washington. Ad esempio, non sono usciti in Cina successi internazionali come Black Widow, Eternals, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, Space Jam 2, Venom 2 e Spider-Man: No Way Home.
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