L’Europa cresce (ma non ovunque)

Nel 2017 spettatori in crescita nei 36 paesi europei. Gli spettatori sono arrivati a 1.329,4 milioni con un incremento del 2,1% rispetto ai 1.302,1 milioni del 2016 (dati MEDIA Salles). Emerge, tuttavia, una tendenza diversa in Europa Occidentale e in Europa Centrale e Orientale e del Bacino del Mediterraneo. I 18 paesi occidentali, totalizzando 881,9 milioni di presenze, presentano una flessione dell’1,5% perdendo oltre 13 milioni di spettatori. Al contrario, negli altri 18 territori continua la crescita che li porta a quota 447,4 milioni di biglietti venduti, da confrontare con i 406,4 milioni del 2016, con un incremento del 10,1%.

  • Europa Occidentale

Il leggero calo che sembra emergere dai dati complessivi dell’Europa Occidentale cela peraltro andamenti piuttosto disomogenei nei vari territori, con mercati che hanno ottenuto incrementi contenuti entro il 6% ed alcuni altri che hanno registrato perdite anche superiori al 10%. La Francia, che si conferma il primo mercato dell’Europa Occidentale con 209 milioni di spettatori, pur perdendone circa 4 milioni (-1,8%) registra il terzo miglior risultato dal 1968. Come si sa, è più sensibile la flessione registrata in Italia dove le stime elaborate da MEDIA Salles, relativamente agli schermi attivi almeno 60 giorni l’anno, indicano 98,5 milioni di spettatori, con un calo di circa il 12%. Per la Spagna si può invece parlare di una sostanziale stabilità, dal momento che le stime di MEDIA Salles indicano 101,2 milioni di spettatori con una limatura rispetto ai 101,8 milioni del 2016 (-0,6%). Più positivi sono i risultati della Germania che si attesta sui 123 milioni di spettatori, con un aumento dell’1,6%, e del Regno Unito, che guadagna oltre 2 milioni di spettatori (+1,4%), tornando a superare la barra dei 170 milioni di biglietti venduti. Il segno più caratterizza anche i Paesi Bassi (+5,3%), che sfiorano i 36 milioni di spettatori. Crescono anche il Portogallo (+4,4%) e l’Irlanda (+2,1%); il Portogallo supera la barriera dei 15 milioni di spettatori, l’Irlanda quella dei 16 milioni. Andamento positivo anche per la Finlandia dove le stime indicano un incremento di circa il 3,6%. Una sostanziale stabilità si registra in Svizzera che, secondo i dati oggi disponibili, uguaglia il risultato del 2016 (13,5 milioni di spettatori), in Belgio, dove il dato è però stimato, e in Grecia, dove ci si attende un incremento dello 0,7%. Calano invece gli spettatori dell’Austria (-1,9%), della Svezia (-3%), dell’Islanda (-3,4%), della Danimarca (-3,8%). Più marcate sono invece la flessione della Norvegia, che non riesce a replicare l’ottimo risultato del 2016 (13,1 milioni di spettatori) e, attestandosi sugli 11,8 milioni, scende del 10,3%, e la diminuzione del piccolo mercato del Liechtenstein (-17,6%).

  • Europa Centrale e Orientale e Bacino del Mediterraneo

In questa parte del continente europeo, che complessivamente cresce del 10,1%, gli spettatori aumentano quasi dappertutto, seppure in misura diversa. Tra il gruppo dei territori che nel 2017 crescono più della media, spicca la Repubblica Serba (+27,7%), seguita da un grande mercato come la Turchia che vede i suoi spettatori superare per la prima volta la quota dei 70 milioni (71,2 milioni), con un incremento del 22,1%, legato anche all’apertura di nuove sale. Un eccezionale tasso di crescita si registra anche nella Repubblica Slovacca (+18,1%). Incrementi più vicini al valore medio sono quelli della Lituania (+10,7%) e della Russia che, aumentando del 9,8%, totalizza 213,6 milioni di spettatori. Diventa così il mercato cinematografico più grande del Continente, superando per la prima volta la Francia. Segue la Polonia che cresce dell’8,7% e migliora ancora l’eccezionale risultato del 2016. In aumento anche la Romania (circa +7,4%), in crescita ininterrotta dal 2007, l’Estonia (+6,7%), la Croazia (+5,7%) e l’Ungheria (+2,1%) che sfiora i 15 milioni di spettatori, risultato che non otteneva dai primi anni Duemila. Restano sostanzialmente stabili la Bulgaria (-0,2%) e Cipro (+0,7%). In controtendenza sono invece la Slovenia (-1,4%), la Lettonia (-1,6%) e la Repubblica Ceca (-2,5%); questo paese resta comunque al di sopra della soglia dei 15 milioni di spettatori raggiunta nel 2016.

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