Svolta storica per la IULM, Libera università di lingue e comunicazione di Milano. Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 31 lugli 2024, il CdA ha dato il via libera alla nomina di Valentina Garavaglia come nuova rettrice dell’ateneo.
Per la prima volta, l’università privata avrà quindi una rettrice: sarà l’attuale prorettrice vicaria con delega alla Didattica a sostituire per i prossimi sei anni Gianni Canova. La sua carica inizierà il prossimo 1 novembre e andrà avanti fino al 2030. Nelle dichiarazioni riportate dal Corriere della Sera, il primo pensiero è andato proprio al predecessore: «Il professor Canova ci consegna un modello virtuoso e innovativo di campus, un luogo non solo da frequentare ma da vivere. Proseguire nel solco di tale esperienza, prendendosi cura dei valori e della comunità che animano questa Istituzione, sarà fra gli obiettivi principali del mio mandato».
Laureata in Lettere moderne all’Università degli studi di Milano, è nell’organico della IULM dal 2010 e qui ha portato avanti studi e ricerche in storia del teatro e sul ruolo delle arti performative come strumento di formazione, costruzione ed espressione dell’individuo. Nel 2015 Valentina Garavaglia ha vinto anche la ventesima edizione del Premio Nazionale di Teatro Luigi Pirandello con l’opera «L’effimero e l’eterno: l’esperienza teatrale di Gibellina».
L’università privata di Milano ora è guidata da due donne per la prima volta nella sua storia: oltre alla nuova rettrice, dal 2017 nel quadro figura infatti anche Raffaella Quadri come direttrice generale. Con la nomina della Garavaglia, inoltre, salgono a 5 su 8 le donne al vertice delle università milanesi: con lei si annoverano Giovanna Iannantuoni alla Bicocca, Donatella Sciuto al Politecnico, Marina Brambilla alla Statale ed Elena Beccalli alla Cattolica.
Sulla questione, riporta la stessa fonte, la Garavaglia ha commentato: «Ogni tempo ha le sue caratteristiche e ora evidentemente il periodo storico ha bisogno di noi donne anche se questo non può prescindere dai criteri di merito. Essere rettore dopo Canova è la sfida nella sfida dell’incarico che mi è stato affidato; dalle mie precedenti esperienze in Iulm penso di poter lavorare sull’inclusività, una “dote” che mi viene lasciata in eredità oltre a un’offerta didattica sempre più ricca».
Fonte: CdS
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