Come sono andati questi primi mesi del 2025 per gli incassi dei cinema italiani? Complessivamente, abbastanza bene. Lo dicono i numeri, non solo quelli del nostro botteghino ma anche quelli degli altri mercati internazionali. Confrontando la nostra performance con quella delle altre nazioni, il nostro vantaggio è evidente: nel primo trimestre l’Italia è uno dei pochi tra i grandi Paesi ad aver chiuso in positivo con +7,8% sugli incassi rispetto al 2024, a fronte di un -4,5% della Spagna, un -7,1% della Francia e un pesante -11,6% degli Stati Uniti. Dal 1° gennaio al 31 marzo 2025, i cinema italiani hanno registrato oltre 146,6 milioni di euro d’incasso e 20,4 milioni di presenze, a fronte dei 136 milioni di euro di box office e 19 milioni di spettatori del 2024.
L’Italia è riuscita dunque a mantenere una traiettoria di crescita, e questo – va detto subito – grazie alla vitalità delle sue produzioni domestiche. La tenuta del nostro mercato nei primi tre mesi del 2025 – ne parliamo più approfonditamente dopo – è da accreditarsi in primis al cinema nazionale, che ha rappresentato il 44% del totale incassato, superando ampiamente la quota dei film americani (33,7%).
Sono stati i grandi successi di produzioni nazionali come FolleMente (01), Io sono la fine del mondo (Vision) e Diamanti (Vision) a sorreggere il box office italiano. In Spagna, a titolo di confronto con un mercato da sempre considerato più prossimo per dimensioni e abitudini di consumo, la quota dei titoli statunitensi è arrivata a ben il 70%, mentre gli incassi complessivi si sono fermati a 95,3 milioni di euro per 13,6 milioni di spettatori; valori ben diversi dai nostri.
Detto questo, il quadro è più sfaccettato e critico. È da sottolineare infatti che il box office italiano sconta ancora un confronto negativo con il periodo pre-pandemia: -23,6% sugli incassi della media 2017-2019 e una perdita di quasi 10 milioni di spettatori sullo stesso periodo. Che non sono pochi.

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Il 2025, del resto, sarà la prima annata “senza più scusanti”, senza più strascichi di pandemia o di scioperi ai quali scaricare un po’ di colpa delle performance non soddisfacenti dei nostri cinema; sarà insomma un’annata importante per cercare di capire come e quanto il settore theatrical si è ormai riassestato e ridimensionato nell’era post-covid.

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SONO MANCATI I BLOCKBUSTER HOLLYWOODIANI
Rispetto al pre-Covid, un aspetto pare evidente: il primo trimestre resta il più debole dell’anno per l’offerta di prodotto americano. Come già osservato nel 2024, anche nel 2025 i primi mesi dell’anno sono stati scarichi di grandi successi hollywoodiani. Ed è proprio la mancanza di titoli made in US di appeal, in grado di intercettare il grande pubblico, a pesare in negativo sul consuntivo finale. Nel pre-pandemia, come si vede dalle tabelle delle Top 10 del 2017-18-19 (vedi in fondo all’articolo), nel primo trimestre almeno due titoli statunitensi ogni anno superavano la soglia dei 10 milioni di euro (con altri 2-4 titoli sui 9-8 milioni). Nel 2025, invece, nessun blockbuster americano è riuscito a raggiungere tale traguardo. Il titolo statunitense più performante è stato Sonic 3 (Eagle), con 8,7 milioni di euro, seguito da Mufasa (Disney; 7,5 milioni, contando i soli incassi del 2025), Captain America: Brave New World (Disney; 6,1 milioni) e Biancaneve (Disney; 6 milioni che gli sono valsi quali secondo miglior risultato in un mercato internazionale dopo UK). Da segnalare anche Nosferatu (Universal; 5 milioni di euro), un ottimo traguardo per un horror d’autore, e il biopic A Complete Unknown su Bob Dylan con Timothée Chalamet (Disney; 4 milioni).
È MANCATA LA SPINTA DEGLI OSCAR
Non solo blockbuster. A pesare in negativo su questo inizio di stagione è stata anche la scarsa capacità degli Oscar di trainare il pubblico in sala. Quest’anno la stagione dei premi non è riuscita a creare quell’effetto volano capace di amplificare l’interesse degli spettatori verso le opere candidate. Il film che aveva ottenuto più candidature, Emilia Perez (Lucky Red), è stato purtroppo affossato troppo presto dalle polemiche sui post dell’attrice Karla Sofía Gascón (finendo la sua corsa a 3,4 milioni di euro), mentre quello che ha sorprendentemente vinto, Anora (Universal), era in realtà già uscito nelle sale a novembre per poi avere una re-release a febbraio (finendo la sua corsa a 1,6 milioni). Nel pre-pandemia i film protagonista della corsa agli Oscar (indipendentemente dal traguardo poi raggiunto) davano un contributo significativo nel primo trimestre. Si pensi a La La Land (4,6 milioni) che nel 2017 aveva raccolto più di 8 milioni di euro; a Coco e La forma dell’acqua che nel 2018 avevano incassato 8,4 e 8,3 milioni; a Green Book e Bohemian Rhapsody che nel 2019 avevano guadagnato 9,6 e 7,6 milioni.
È MANCATO IL CINEMA DI QUALITÀ INTERNAZIONALE
Dando uno sguardo alla Top 10 di quest’anno, si evince un’ulteriore assenza, quella del cinema di qualità internazionale. Nel 2024 titoli come Il ragazzo e l’airone (6,8 milioni di euro), Perfect Days (5,5 milioni) e La zona di interesse (4,4 milioni) avevano saputo colmare il vuoto lasciato dai blockbuster hollywoodiani, riempendo quello spazio con lunghe teniture che aveva consentito ai film di esprimere appieno il proprio potenziale. Certo, l’exploit del cinema arthouse dell’anno scorso aveva rappresentato un caso quasi eccezionale, difficilmente replicabile per le dimensioni avute, tuttavia è innegabile che nel 2025 il segmento di qualità abbia sinora inciso poco. A colmare il vuoto di offerta dei film hollywoodiani, alla fine, sono stati principalmente i film nazionali.
PER FORTUNA C’È STATO IL CINEMA ITALIANO
Il vero (unico?) trionfatore di questo trimestre è stato dunque il cinema italiano. I film nazionali hanno raccolto 64,7 milioni di euro, ben al di sopra degli incassi del primo trimestre 2024 (37,8 milioni) e superando anche quelli degli anni pre-pandemici: nel 2019 erano stati 41,8 milioni, nel 2018 62,3 milioni e nel 2017 42,3 milioni. La quota di mercato toccata dalle nostre produzioni, pari al 44%, è la più alta dal 2017 (superiore anche a quella del 2018 del 32%). Tutto il podio dei film più visti nel primo trimestre del 2025 è occupato da film italiani: FolleMente, Io sono la fine del mondo e Diamanti. Tre grandi successi. FolleMente (01 Distribution) ha superato i 2,4 milioni di presenze, confermando la maestria di Paolo Genovese (Perfetti sconosciuti) nel raccontare le nevrosi contemporanee attraverso commedie high concept in grado di emozionare. Io sono la fine del mondo (Vision Distribution) ha portato per la prima volta sul grande schermo l’ironia corrosiva di Angelo Duro, intercettando un target giovane e desideroso di uno sguardo irriverente sulla realtà. Diamanti (Vision) ha confermato il talento di Ferzan Ozpetek nel costruire racconti popolari ed eleganti, capaci di parlare a un pubblico vasto e trasversale, grazie anche a un affollatissimo cast delle nostre attrici più note. A completare il successo tricolore, da segnalare anche 10 giorni con i suoi che, con 4,6 milioni di euro, ha conquistato una posizione nella Top 10 dei maggiori incassi da gennaio a marzo 2025.

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MINECRAFT E I PROSSIMI MESI
Guardando oltre il primo trimestre, aprile ha visto uno scenario un po’ diverso con il ritorno del cinema hollywoodiano in testa alla classifica grazie al debutto vincente di Un film Minecraft che è riuscito, primo titolo made in Usa dell’anno, a superare i 10 milioni di euro di incasso arrivando a fine corsa a oltre 11,8 milioni). Un ritorno del cinema hollywoodiano proseguito a maggio con il cinecomic Thunderbolts* che, uscito il 30 aprile, è ora a quota 4,2 milioni di euro (un risultato discreto). E se i registi italiani hanno continuato a portare in sala storie in grado di parlare al grande pubblico – come Silvio Soldini con Le assaggiatrici andato oltre i 2,9 milioni di euro – le aspettative per una decisa accelerazione del nostro box office sono ora puntate tutte sull’estate con, giusto per citare i titoli principali, Mission: Impossible – The Final Reckoning, Lilo & Stitch (i family stanno andando bene come dimostrato da Minecraft ma anche da Biancaneve e da Paddington in Perù; c’è fame per questo genere), Dragon Trainer, Troppo cattivi 2, Superman, Jurassic World – La rinascita, Fantastici 4.
Come dicevamo, il 2025 sarà l’anno che metterà alla prova definitiva, senza scusanti, la tenuta del settore theatrical italiano (ma anche internazionale). Dopo un primo trimestre retto dalle nostre produzione, è fondamentale che nei prossimi mesi i blockbuster hollywoodiani tornino a dare il loro contributo di peso.

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