Il ruolo delle Film Commission tra nuovo tax credit e nuovi selettivi

Se ne è discusso al panel “Modelli regionali di sostegno all’audiovisivo: un dialogo tra CNA e le Film Commission” tenutosi durante Visioni Incontra, la manifestazione industry all’interno del Festival internazionale del documentario Visioni dal mondo

In attesa della pubblicazione dei decreti direttoriali attuativi, la discussione e il confronto sulle nuove regole del tax credit e dei contributi selettivi alla produzione non si arresta. Una delle ultime occasioni di incontro e dibattito sul tema è stato il panel “Modelli regionali di sostegno all’audiovisivo: un dialogo tra CNA e le Film Commission” tenutosi durante Visioni Incontra, la manifestazione industry all’interno del Festival internazionale del documentario Visioni dal mondo di Milano.

Nell’incontro diversi raggruppamenti regionali di CNA Cinema e Audiovisivo e le Film Commission di Emilia-Romagna, Torino, Lombardia e Toscana hanno discusso sui modelli territoriali di sostegno al settore audiovisivo, sullo sfondo di un riordino nazionale degli strumenti fiscali destinato ad avere un significativo impatto sulle imprese e i professionisti.

Sono intervenuti: Fabio Abagnato (responsabile Emilia-Romagna Film Commission),  Paolo Manera (direttore Film Commission Torino Piemonte),  Stefania Ippoliti (direttore Toscana Film Commission), Ivan Olgiati (presidente CNA Cinema e audiovisivo Emilia-Romagna), Franco Bocca Gelsi (presidente CNA Cinema e audiovisivo Lombardia), Mattia Puleo (presidente CNA Cinema e audiovisivo Piemonte), Micaela Guenzi (Lombardia Film Commission), Alfonso Ciocie (presidente CNA Cinema e audiovisivo Liguria), Emanuele Nespeca (presidente CNA Cinema e audiovisivo Toscana), Marco Caberlotto (presidente CNA Cinema e audiovisivo Veneto) e Angelo Troiano (presidente CNA Cinema e audiovisivo raggruppamento del Sud).

Tanti i temi caldi, ma forse quello più sentito è stato il fatto che, con le nuove norme dei selettivi che non riconoscono più una premialità a chi ha ottenuto fondi regionali o delle Film Commission, viene sminuito il valore stesso della Film Commission. Come sottolineato da Stefania Ippoliti (Toscana Film Commission): «il fatto che i fondi regionali non siano più qualificanti è svilente. In più lo abbiamo scoperto una volta che il decreto era già stato pubblicato: è stato uno sgarbo. Ma soprattutto una mossa che avrà effetti negativi sul nostro settore: c’è una volontà precisa di voler escludere quella leva autoriale del cinema che, proprio nei territori regionali, riesce a nascere e fiorire: è stata un’angheria che non serve al Paese». Le fa eco Fabio Abagnato (responsabile Emilia-Romagna Film Commission): «è più che mai necessario riaprire tavolo di confronto tra MiC, Regioni e Film Commission, anche perché questo tavolo è fermo dal 2023».

I fondi regionali sono strategici per creare un’offerta diversificata di film e nuovi orizzonti: «Le Film Commission e i vari modelli regionali di sostegno all’audiovisivo sono strumento indispensabile per far parlare più lingue al cinema italiano» ha aggiunto Emanuele Nespeca (presidente CNA Cinema e audiovisivo Toscana).

Proprio questa necessità di dar voce e visioni a un cinema che non si faccia e che parli solo di Roma e dintorni è stata fortemente condivisa da tutti i relatori: «ci vogliono dinamiche meno romanocentriche anche nei processi decisionali, ed è necessario investire e continuare a investire nella formazione di maestranze ma anche di eccellenze creative locali» hanno ribadito tutti.

Sul nuovo tax credit l’opinione condivisa ormai da settimane è che le nuove norme sarà deleterio per le medie, piccole, micro e start up, che potrebbero non farcela nei prossimi mesi, se non adeguatamente sostenute. «Il tax credit ha dato una grande accelerata al nostro mercato in questi ultimi anni, dando a tante piccole imprese la possibilità di iniziare a operare nel nostro settore. Peccato che al contempo il MiC si sia trovato sommerso dalle domande di credito d’imposta da analizzare non avendo però il personale per star dietro a queste richieste. Ci vorrebbe più personale nella DG Cinema e audiovisivo per far funzionare correttamente il tax credit. La soluzione non può essere tagliare le imprese. Perché questa, di fatto, è stata la soluzione del decreto tax credit del MiC», ha raccontato Ivan Olgiati (presidente CNA Cinema e audiovisivo Emilia-Romagna).

Infine, per quanto il tax credit alla produzione sia considerato da tutti uno strumento decisivo per l’industria cinematografica, la sfida e l’invito che i relatori hanno voluto lanciare è quello di fare tutti uno sforzo per pensare e immaginare «un cinema che non sia fondato solo sul tax credit».

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