Il diritto nell’era digitale

Window e Piattaforme digitali. Qual è il futuro del diritto d’autore nell’era digitale? Si è svolto oggi a Roma un convegno organizzato dall’Afi, associazione dei fonografici italiani proprio per l’anniversario dei 70 anni dalla prima legge sul diritto d’autore. La necessità di un regolamento sulla protezione del diritto d’autore on-line, la promozione dell’offerta legale dei contenuti e le window per il settore dell’audiovisivo sono stati i vari temi messi a fuoco. «La promozione dell’offerta legale», ha spiegato nel suo intervento Roberto Viola, Segretario Generale AgCom, «è il futuro per l’industria. In certe realtà come in Svezia lo streaming è la prima modalità di fruizione della musica. Il mondo del cinema e dell’audiovisivo in questo senso è ancora indietro». Sempre Viola ha messo l’accento su un’altra problematica di particolare attualità, sempre in chiave antipirateria: le finestre tra i vari sfruttamenti: «Le window così concepite stanno penalizzando le stesse sale e anche tutte le associazioni dei videonoleggiatori home video chiedono un intervento per cercare una soluzione e offrire meno spazi operativi alla pirateria». Sempre sul tema window, Francesca Medolago Albani, responsabile Studi Sviluppo e Relazioni Associative Anica ha però precisato, difendendo l’attuale impostazione: «In America gli autori hanno compreso che lo sfruttamento in sala è la fase più importante per lo sfruttamento del prodotto. Siamo in ritardo rispetto all’offerta legale on line, ma non possiamo risolvere un problema articolato con soluzioni semplici e rischiose. In Anica stiamo pensando al varo di una campagna per la sensibilizzazione dei giovani sul tema della legalità». Occorre puntare sui giovani e su un’attività di educazione anche per Paolo Marzano, presidente Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore: «La nostra è una battaglia civile a favore di un approccio culturale giusto. Non c’è informazione, cultura e arte senza diritto d’autore. L’industria è stata lenta nel reagire e si sono consolidati dei comportamenti a favore della pirateria, soprattutto tra i più giovani». Servono però soluzioni concrete: «Da anni – ha concluso Luciana Migliavacca, direttore Home Entertainment Medusa Film – facciamo tavoli di lavoro e convegni, ma per tutelare gli autori, il mondo dell’industria e tutti gli operatori occorre trasformare tutto ciò in decisioni e soluzioni concrete».

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