Si è svolta oggi a Roma la tavola rotonda, intitolata “Cinema e/è Made in Italy”, organizzata dall’Anica e dalla Fondazione Economia Tor Vergata. Rappresentanti del settore cinema e di alcune aziende come Nestlè e Piaggio si sono confrontati su come i film possano diventare, come i marchi di moda e le aziende automobilistiche nazionali, espressione del made in Italy. Ha dichiarato Riccardo Tozzi, presidente Anica: «Con la moda, con la Ferrari, con il design e con la cucina diamo un’immagine di eleganza dell’Italia. Il nostro cinema “dell’umano” può essere un veicolo di eleganza e di cultura perché ha una vitalità e comunicabilità, oltre che una perfezione tecnnca fatta a regola d’arte. Film come ‘Benvenuti al Sud’ funzionano molto bene come marketing per l’Italia». Non solo eleganza, ma anche creazione di un vero e proprio mood, ovvero un contesto che valorizzi i marchi. Ne è convinta Manuela Kron, direttore Corporate Affairs, Nestlè: «Parlare di product placement dei nostri prodotti è limitativo, si dà troppo potere al brand. Quello che il cinema può fare è creare all’estero quello che si definisce un mood placement. Come è successo nel film ‘Il diavolo veste Prada’, con l’acqua minerale San Pellegrino. Occorre pensare un’atmosfera che crei la voglia di Italia e che non punti solo alla vendita del prodotto». Infine l’intervento di Nicola Borrelli, direttore generale Cinema del Mibac, ha sottolineato l’ulteriore rafforzamento del settore: «È interesse del Mibac puntare sul cinema Made in Italy per creare un rafforzamento economico del settore e un’elevata produzione culturale».
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