Dal 1° luglio entreranno in vigore le novità dello split payment, meccanismo in base al quale le Pa pagate con fattura trattengono l’iva per versarla direttamente all’erario. Con il Dl 50/2017, tale meccanismo viene applicato anche quando i soggetti passivi sono società controllate direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri, oppure quando si tratta di società quotate inserite nel Ftse Mib, in questo caso soggetti come Rai e Mediaset. La novità preoccupa Apt. In un’intervista a Il sole 24 ore, il presidente Giancarlo Leone ha spiegato che lo split payment andrà a danneggiare il meccanismo del tax credit. I produttori, infatti, usano il il tax credit maturato per la realizzazione delle opere audiovisive per compensare i debiti Iva conseguiti all’emissione di fatture per contratti di produzione sottoscritti con Rai. Lo split payment, sostanzialmente, toglie la possibilità di usarlo a compensazione dei debiti. Verrebbe a mancare così anche una sorta di autofinanziamento. Leone chiede che il Governo intervenga in maniera appropriata nel decreto applicativo del Mef, escludendo soggetti come Rai e Mediaset. Il rischio sarebbe quello di strozzare l’industria dell’audiovisivo italiana, spostando gli investimenti stranieri su Paesi che non hanno gli stessi vincoli.
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