C’è un assenza che si sta facendo rumorosamente notare, dalle parti di Hollywood. Nei primi cinque mesi del 2024, nessun film è riuscito a superare i 100 milioni di dollari al debutto nelle sale nordamericane, un dato che fa fare un deciso passo indietro rispetto alla ripresa del settore nel 2023.
Come sottolineato in un’analisi del The Hollywood Reporter, per la prima volta da più di un decennio (escluso il 2020 di prima vera crisi pandemica) nessun film ha debuttato con una cifra a otto zeri. Dune – Parte 2, attualmente il miglior incasso dell’anno con $711M globali ($282M al box office domestico), al weekend d’esordio si è fermato a $82M, mentre Godzilla x Kong – Il Nuovo Impero (secondo a $564M) ha chiuso a $80M e Kung Fu Panda 4 (terzo con $536M) addirittura a $57M.
Mancano ancora i grandi botti, quindi. Nel 2023, a questo punto, ci erano riusciti già tre film: The Super Mario Bros. aveva debuttato con $146.3M, Guardiani della Galassia Vol.3 aveva inaugurato il mese di maggio con $118M e Ant-Man and the Wasp: Quantumania (nonostante non sia considerato un successo commerciale) a febbraio aveva raggiunto i $106M. Erano i primi segnali che il botteghino del 2023 era sulla buona strada per recuperare dagli anni del Covid, ma qualcosa si è inceppato.
I rinvii dovuti allo sciopero degli sceneggiatori e degli attori, che coinvolgono anche Captain America: Brave New World inizialmente previsto per maggio, sono considerati alla base del calo di performance di questa prima parte dell’anno – con aprile a rappresentare il punto più basso. Alle porte dell’estate, i dati evidenziano come tolto il 2020 e il 2021, gli incassi domestici nei primi mesi dell’anno sono di molto inferiori rispetto all’epoca post-pandemia ($339M nel 2024 contro i $446M del 2022) e circa il 50% dietro al 2019, l’anno di Avengers: Endgame e dei $682M raccolti a questo punto solo grazie ai debutti. In termini puramente numerici, alla voce “debutti da più di $100M” il 2024 è fermo a zero, mentre nel 2023 se ne sono contati tre, nel 2022 due e così via fino al 2016, anno in cui Captain America: Civil War, The Jungle Book, Deadpool e Batman v Superman avevano subito incendiato il botteghino domestico.
Tra le delusioni recenti, viene annoverato The Fall Guy con Ryan Gosling e Emily Blunt: nessun nuovo fenomeno Barbenheimer per l’attore candidato all’Oscar, i cui risultati al debutto sono stati inferiori alle aspettative ($27.7M). Tra pochi giorni ci ritroveremo a valutare i risultati di Furiosa: A Mad Max Saga, ma secondo le stime il suo primo weekend dovrebbe fermarsi attorno agli $80-85M.
Chi potrà invertire la tendenza? L’attesa, neanche tanto nascosta, è tutta per Inside Out 2. Il sequel del film d’animazione Disney Pixar arriverà nelle sale il 19 giugno 2024 e spera di replicare il successo de Gli Incredibili 2, superando una soglia che neppure il primo film nel 2015 era riuscito a raggiungere ($90M al debutto). Quasi certo, sperano a Hollywood, l’esordio a otto zeri di Deadpool & Wolverine: entrambi i primi film del franchise hanno incassato ben più di $100M e la contemporanea presenza di Hugh Jackman insieme a Ryan Reynolds potrebbe proiettare il film Marvel R-rated anche verso il titolo di miglior incasso del 2024. Il primo dato positivo in tal senso arriva dalle prevendite da record negli Stati Uniti.
«Hollywood sta risucchiando il vento in questo momento. Lo sciopero ha creato scompiglio – è il parere dell’analista di Wall Street Eric Handler di MKM Partners, citato da THR – Per la prima volta dopo anni, abbiamo iniziato l’estate con un film non collaudato e incentrato su un personaggio [The Fall Guy, ndr]. Non sono preoccupato perché ci sono grandi film in arrivo, ma questo mette sotto pressione il resto dell’estate e dell’anno».
Secondo l’analista di ComScore Paul Dergarabedian, tuttavia, quella di Hollywood per i debutti da più di $100M è solo una fissazione: «Nel moderno mercato teatrale di oggi, l’enfasi dovrebbe spostarsi dal guadagno a breve termine alla giocabilità a lungo termine, poiché ora si tratta di un gioco di metri anziché di centimetri. E l’analisi di ciò che costituisce un successo o un flop deve essere rivalutata».
Fonte: THR
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