Hollywood, NATO contro Screening Room

Dopo le proteste dell’Art House Convergence, organizzazione di cinema indipendenti, ora si alza la voce della National Association of Theatre Owners. L’associazione guidata da John Fithian, che rappresenta oltre 32.000 schermi negli Stati Uniti, ha, infatti, criticato con una lettera aperta la nuova piattaforma Screening Room, creata dal fondatore di Napster, Sean Parker. Il servizio, dotato di un set-top box disponibile a 150 dollari, permetterebbe di vedere a casa un film in contemporanea con l’uscita cinematografica per 50 dollari a titolo (solo per 48 ore). La Nato non esclude che l’industria cinematografica possa aver bisogno di nuovi modelli o di nuove window per una crescita del settore. Ma insiste che questi modelli andrebbero sviluppati in un lavoro congiunto tra distributori ed esercenti, e non da terzi. E dopo le dichiarazioni di celebri artisti a favore di Screening Room, tra cui Steven Spielberg, Peter Jackson, Ron Howard, Martin Scorsese e J.J. Abrams, ora altri registi si sono schierati contro il nuovo servizio. Secondo James Cameron, consentire di guardare film a casa propria in contemporanea all’uscita in sala sarebbe “disastroso” per l’industria. Gli fa eco Christopher Nolan, che sostiene l’importanza dell’esclusiva esperienza cinematografica.

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