Con l’estate cinematografica alle porte, gli studios di Hollywood si interrogano su un ostacolo sempre più rilevante: l’aumento dei prezzi dei biglietti potrebbe compromettere il ritorno del pubblico in sala, nonostante l’uscita di numerosi blockbuster attesi, dall’ultimo Mission: Impossible a Superman.
Il campanello d’allarme è arrivato al recente CinemaCon, dove Tom Rothman, a capo della divisione cinematografica di Sony Pictures, ha avvertito che l’incremento del costo dei biglietti, unito al restringersi delle finestre di esclusività, rischia di minare il futuro delle sale. “Costi e finestre possono giocare a favore o contro di noi. È fondamentale gestirli con intelligenza,” ha dichiarato, esortando a una collaborazione a lungo termine tra studios e esercenti.
A far scattare il dibattito è stato anche il caso A Minecraft Movie, che ha debuttato con un incasso record superiore ai 157 milioni di dollari nel primo weekend e ha mantenuto numeri solidi anche nei giorni successivi. Un segnale incoraggiante, soprattutto in un contesto economico incerto, dove la crisi legata alle politiche tariffarie volute dall’amministrazione Trump ha fatto svanire 4.000 miliardi di dollari in Borsa. Tuttavia, il successo del film nasconde un dato chiave: il prezzo medio di un biglietto per Minecraft ha raggiunto i 15,15 dollari, ben al di sopra della media nazionale.
Secondo EntTelligence, il costo di un biglietto standard è salito da 12,14 dollari nel 2024 a 12,93 nei primi mesi del 2025. Ancora più marcato l’aumento nei formati premium: una poltrona Imax ha toccato i 19,51 dollari, contro i 18,31 dell’anno precedente. In città come New York e Los Angeles, vedere un film in Imax può superare facilmente i 25 dollari.
A rendere più fragile il sistema, c’è anche il cambiamento nelle abitudini degli spettatori. Uno studio diffuso da Sony rivela che un americano su tre oggi crede di poter vedere un film a casa entro un mese dall’uscita in sala. La crescente diffusione del premium video on demand (PVOD), con titoli noleggiabili a 20-30 dollari, offre un’alternativa concreta — e spesso più conveniente — all’esperienza in sala, soprattutto per le famiglie che spenderebbero quella cifra (o superiore) a testa.
Nonostante questo scenario, gli analisti ricordano che nei momenti di crisi economica il cinema ha spesso resistito. Secondo Eric Handler di Roth MKM, il box office americano è cresciuto in sette delle ultime otto recessioni, sfruttando l’effetto “staycation”: la tendenza a cercare svaghi economici senza spostarsi troppo da casa.
L’estate 2025 sarà un banco di prova. Si parte il 2 maggio con Thunderbolts dei Marvel Studios, seguiti da titoli di punta come Lilo & Stitch, Mission: Impossible – Final Reckoning, il reboot di Jurassic World, la versione live-action di Dragon Trainer e il primo film del nuovo universo DC, Superman. I film ci sono, l’interesse anche. Ma gli studios restano preoccupati e si pongono una domanda: il pubblico sarà disposto a pagare (di più) per vederli sul grande schermo?
Fonte: THR
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