Hollywood, i lavori più a rischio a causa dell’intelligenza artificiale

Uno studio sulle AI generative ha messo in luce quali sono i settori del mondo del cinema che rischiano di esser superati dalla nuova tecnologia

Le intelligenze artificiali sono davvero un pericolo per i lavoratori del mondo del cinema e in particolare di Hollywood? La domanda è finita al centro di uno studio che ha coinvolto 300 leader dell’industria dell’intrattenimento e svelato quali sono i settori maggiormente a rischio a causa dell’avvento delle AI generative.

Il loro uso sarà stato pure limitato e regolamentato per quanto riguarda il comparto attori, grazie al nuovo accordo che ha posto fine allo sciopero durato quattro mesi e che ha paralizzato Hollywood la scorsa estate, ma non tutti sono “al sicuro”. Stando alla survey realizzata da CVL Economics, per tre quarti degli intervistati le AI porteranno all’eliminazione o riduzione di posti di lavoro nelle loro compagnie: viene stimato che nei prossimi 3 anni circa 204.000 persone potrebbero essere coinvolte nella nuova rivoluzione tecnologica in atto.

Tra i settori maggiormente vulnerabili ci sono quelli dei tecnici del suono, dei concept artists, 3D modelers, visual effects artists e altre parti della post-produzione, ma anche il comparto dei doppiatori. Entro il 2026, per un terzo del campione considerato il 20% di tutta l’industria dell’intrattenimento (circa 118.500 posizioni) verrà tagliata. Il 77% utilizza già le AI generatrici di immagini per velocizzare il lavoro di rotoscoping e molto altro.

Lo studio è stato commissionato proprio dalla Concept Art Assn. e dalla Animation Guild, realtà che temono che le AI generative potranno soppiantare i loro impieghi nel prossimo futuro, abbassando drasticamente il mondo ore fatturabile e intaccando la richiesta di lavoro.

La ricerca, viene specificato da The Hollywood Reporter citando un membro della stessa, servirà alla Animation Guild per presentare i risultati in fase di negoziazione con gli studios il prossimo luglio, quando scadrà il contratto di categoria. Un buon punto di partenza sarà l’accordo strappato dalla WGA, il sindacato degli sceneggiatori che si è assicurato protezione giuridica dall’avvento delle AI generative.

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Fonte: CVL Economics

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