“Solo al cinema”. Ormai, negli Usa, su qualsiasi poster e materiale promozionale per il lancio di un film in sala compare questa scritta. È diventata una scritta praticamente obbligata per tutte le major che, dopo due anni di sperimentazioni distributive tra sale e piattaforme, devono ora fare i conti con la confusione degli spettatori. Spettatori che spesso non sanno se il titolo in questione uscirà in esclusiva cinema, o in contemporanea con le piattaforme a titolo gratuito, o sulle piattaforme a un prezzo aggiuntivo, o sarà disponibile online dopo 30 o 45 giorni in abbonamento al servizio streaming…
Come afferma Paul Dergarabedian, analista senior di Comscore, sulle pagine di Variety «le strategie distributive ibride degli ultimi tempi hanno creato confusione nei consumatori. E questa confusione deve essere affrontata». Ecco perché ora, quando un film esce solo al cinema e vi rimane per una finestra che è ormai andata a stabilizzarsi sui 45 giorni, la modalità “solo al cinema” deve essere comunicata forte e chiara. «Per essere certi che le persone riconoscano la distinzione, dobbiamo essere insistenti», afferma Josh Goldstine, presidente del marketing di Warner Bros.
Come si legge su Variety, è ormai diventato sempre più urgente rieducare il pubblico sul fatto che no, Elvis non è disponibile per la visione online su HBO Max. E no, pagando un costo aggiuntivo non è possibile agli abbonati Disney+ vedere in streaming Thor: Love and Thunder.
Il “bombardamento marketing” del “solo al cinema” non si esaurisce al materiale promozionale (poster, trailer, social eccc), ma coinvolge tutti i livelli, anche i talent. Come raccontato da Danielle Misher, co-direttore del marketing teatrale globale di Sony, i membri del cast di Spider-Man: No Way Home o di altri titolo recenti della major sono stati invitati espressamente a sottolineare l’esperienza unica della visione in sala dei loro film, ricordando che questi sarebbero stati visibili solo su grande schermo.
E gli spettatori stanno recependo il messaggio? Sì, ma non troppo. Secondo una ricerca di Guts +, dei 600 spettatori intervistati, circa la metà è tendenzialmente informata su dove un film sarà disponibile (se sala o piattaforme) al suo debutto. E ancora, una settimana prima dell’uscita di Thor: Love and Thunder, come riporta Variety, solo il 52% degli intervistati sapeva che il cinecomic Marvel sarebbe stato distribuito esclusivamente nei cinema; il 38% pensava erroneamente che il film sarebbe uscito in contemporanea su Disney+; il 10% pensava erroneamente che il film sarebbe stato rilasciato solo in streaming. Praticamente solo 1 spettatore su due sapeva che il Thor: Love and Thunder sarebbe stato “solo al cinema” nelle prime settimane.
La percentuali sono simili per Minions 2, con il 48% che sapeva correttamente che il film sarebbe stato disponibile esclusivamente nelle sale; il 40% che credeva erroneamente che il film avrebbe avuto un’uscita day and date sale e piattaforme; e il 12% pensava che sarebbe stato approdato solo in streaming.
Insomma, c’è ancora da lavorare.
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