Gli aiuti del Governo contro il caro prezzi di energia e gas

Nel decreto legge del 21 marzo 2022 vengono definiti i sostegni (anche sotto forma di credito d’imposta) per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina, in primis l’aumento dei costi di energia e gas naturale

La guerra in Ucraina sta avendo ripercussioni ingenti anche sull’aumento dei costi di energia, gas naturale e carburante in Italia. Per far fronte agli effetti economici e umanitari conseguenti al conflitto, il Governo ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto legge del 21 marzo 2022 che prevede nuove misure a sostegno delle imprese. In particolare, vengono introdotti supporti di tax credit per il costo di energia e gas naturale e anche settimane di integrazione salariale per determinate tipologie di imprese.

Nel dettaglio, con riferimento al decreto legge:

  • l’art. 2 stabilisce nuove norme sul Bonus carburante ai dipendenti (che, “nel limite di 200 euro per lavoratori, non concorre alla formazione del reddito”)
  • l’art.3 stabilisce un Contributo, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica (“alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, è riconosciuto un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 12 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica”)
  • l’art. 4 stabilisce un Contributo, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l’acquisto di gas naturale (“pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas”)
  • l’art. 8 stabile la Rateizzazione delle bollette per i consumi energetici e Fondo di garanzia PMI (“relativi ai mesi di maggio 2022 e giugno 2022, per un numero massimo di rate mensili non superiore a ventiquattro”)
  • l’art.11 stabilisce Disposizioni in materia di integrazione salariale (“ai datori di lavoro che occupano fino a 15 dipendenti, con codici Ateco indicati nell’Allegato I (59.13 – 59.14), che non possono più ricorrere all’assegno di integrazione salariale per esaurimento dei limiti di durata nell’utilizzo delle relative prestazioni è riconosciuto un ulteriore trattamento di integrazione salariale per un massimo di otto settimane fruibili fino al 31 dicembre 2022”)
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