Ieri nell’ambito delle Giornate Professionali di Sorrento si è svolto il convegno organizzato da ‘Box Office’ e intitolato “Nuove strategie per un mercato che cambia”; al centro temi quali l’estate, le teniture e il destino in sala dei film medio-piccoli. Oltre agli interventi degli esercenti Gianluigi Della Casa, Domenico Dinoia e Luciano Stella (vedi precedente agenzia e-duesse), sono intervenuti anche tre distributori. Richard Borg, direttore generale di Universal, ha guardato al nuovo anno e ha salutato con favore «la decisione presa da un’azienda italiana di distribuire un grande film comico in estate. Per quanto riguarda il destino dei film medio-piccoli e di quelli di qualità, si tratta di prodotti che vanno protetti anche perché non possono contare su grandi lanci promozionali. In questo senso è fondamentale il lavoro svolto in collaborazione tra esercizio e distribuzione. Se quest’anno il mercato è cresciuto del 12% vuol dire che tutti gli operatori hanno fatto la loro parte, aiutati da un prodotto di valore». Luigi Lonigro, direttore divisione theatrical di 01 Distribution ha evidenziato come «il numero di copie di uscita dei film cresce perché sono aumentati gli schermi. È inevitabile. Sono aumentate anche le copie per i film italiani di qualità. È chiaro che per un film di questo tipo 80 copie potrebbero essere sufficienti ma se si vuole portare una pellicola a raggiungere un certo tipo di incasso bisogna puntare sui multiplex che valgono il 50% del mercato e quindi è inevitabile allargare la distribuzione. Aggiungerei, inoltre, che le uscite dei film di qualità, italiani e non solo, sono spesso legate alla partecipazione ai festival di Venezia, Cannes, Berlino e Roma. Gli autori vogliono essere presenti ai festival e questo finisce con il condizionare la nostra strategia di distribuzione». Per Andrea Occhipinti, amministratore unico di Lucky Red uno dei problemi del mercato «è che c’è un’eccessiva concentrazione di film. Se non ci fosse questo affollamento, le teniture migliorerebbero. A volte gli esercenti ci chiedono di mantenere in sala film che stanno ancora andando bene ma che noi distributori dobbiamo togliere per far spazio ad altre pellicole. Questo è assurdo. I film medi e piccoli? Vanno aiutati e protetti grazie al lavoro fondamentale degli agenti regionali che conoscono bene il territorio. Dobbiamo lavorare in modo che un certo tipo di prodotto non sia smontato troppo velocemente altrimenti rischiamo di perdere il pubblico che ricerca quel genere di film».
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