Giornate di cinema Reload, gli interventi del convegno

Un incontro fiume dal titolo “Ritorno al cinema” che ha affrontato i temi della ripartenza, delle window e della necessità di una forte campagna promozionale. Tra i relatori, i principali rappresentanti della filiera e delle istituzioni incluso il ministro Franceschini

A conclusione delle Giornate di cinema Reload si è tenuto l’incontro istituzionale dal titolo “Ritorno al cinema”. Un convegno-fiume di quasi tre ore condotto con professionalità ed emozione dal direttore generale Anec Simone Gialdini nel corso del quale si sono passati la parola i principali rappresentati dell’intera filiera cinematografica italiana, più due rappresentanti europei. Sul tavolo, il tema della ripartenza, con la necessità di allentare le misure di sicurezza (in primis il coprifuoco) per consentire la sostenibilità economica delle sale, ma anche la scottante questione delle finestre dopo il recente nuovo decreto del ministro Dario Franceschini (che è intervenuto in diretta all’incontro) che ha accorciato a 30 giorni la window tra uscita in sala e approdo su piattaforme.

Di seguito i principali argomenti trattati durante il convegno che si è svolto allo spazio Rossellini di Roma.

LA RISPOSTA DEL PUBBLICO ALLA RIAPERTURA

A sottolineare la voglia di tornare in sala e lo slancio del mercato è stato in apertura di convegno il presidente Anec Simone Gialdini: «Sono 14 mesi che noi esercenti stiamo soffrendo, ma la risposta del pubblico in sala è stata forte in questa prima settimana di riapertura; la speranza è che i numeri crescano nelle prossime settimane. Forte è stata anche la risposta degli operatori a queste Giornate di cinema Reload che hanno contato 1.850 accreditati e la partecipazione di 25 distribuzioni».

Come ha ricordato Mario Lorini (Presidente Anec): «Nonostante la decisione del Governo sulla possibilità di riaprire il 26 aprile sia arrivata un po’ inaspettata, ben 180 strutture e 362 schermi sono tornati in azione nel primo weekend: un grande risultato anche perché l’offerta di titoli, seppur bellissimi, non era così a ampio raggio. Il pubblico ci ha dato un segnale inconfondibile della sua voglia di tornare in sala».

Delle 180 strutture, la gran parte erano sale d’essai, come ha sottolineato il Presidente Fice Domenico Dinoia: «i cinema del circuito di qualità hanno dato un contributo importantissimo alla ripartenza, con risultati positivi sia in città sia in provincia. Questa partenza dà fiducia, ma bisogna aumentare i film in uscita. E le aperture. Abbiamo bisogno anche delle sale commerciali».

Positiva anche la risposta delle sale della comunità: Gianluca Bernardini (presidente Acec) ha fatto presente che ben 50 sale della comunità hanno riacceso le luci, salendo a 100 nel prossimo weekend.

A livello europeo, Laura Houlgatte (Ceo Unic) ha ricordato come tanti Paesi europei abbiano già riaperto o siano in procinto di farlo, nella speranza che, entro la seconda metà del 2021, quasi tutti i cinema dell’EU riaccendano le luci.

OTTIMISMO PER I PROSSIMI MESI

In generale, i relatori hanno espresso fiducia per la ripresa del settore nei prossimi mesi. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha esplicitamente detto che vuole «lanciare un messaggio di sincero di ottimismo. Oggi i ricoveri degli over 80 sono diminuiti del 91%: insomma, stiamo uscendo da uno dei periodi più drammatici della storia recente. Abbiamo davanti mesi in cui si tornerà a vivere e si tornerà ad andare nei cinema. Per favorire ancora di più la ripresa vi annuncio che la Regione Lazio sta definendo un nuovo bando di circa 1 milione di euro per aiutare i cinema nel processo di riapertura». Una notizia, questa, che ha avuto il plaudo del presidente onorario Anec Carlo Bernaschi: «grazie a Zingaretti perché l’esercizio in questo momento è in sofferenza, e chiediamo anche alle altre Regioni di avere cura delle nostre strutture, visto che spesso i cinema sono gli unici punti di socialità nei territori. L’altro grande aiuto che le istituzioni devono darci è un allentamento dei protocolli».

ALLENTARE LE MISURE

Prorogare il coprifuoco fino almeno alle 23:00, consentire l’attività delle sale anche in zona arancione e togliere il divieto del consumo di cibi e bevande sono le principali richieste dei rappresentanti del settore. Anche perché i cinema sono luoghi sicuri. Come ha ricordato Phil Clapp (Chief Executive di UK Cinema Association e presidente UNIC) in collegamento da Londra «in base agli studi che abbiamo realizzato, dall’inizio della pandemia, non c’è stato un solo caso di contagio in tutta Europa che possa essere ricondotto a una sala cinematografica». Al riguardo, Francesco Rutelli (presidente Anica), ribalta provocatoriamente la prospettiva: «al cinema non ci si ammala, semmai si guarisce. Nel senso che il cinema migliore la nostra viglia di vivere, la nostra percezione del mondo, incrementa la voglia di stare con gli altri».

LE FINESTRE

Come si va ripentendo in questi mesi, il mondo è cambiato con la pandemia, con alcuni processi – si veda la questione delle window – che hanno subìto una forte accelerazione. «Non credo che tutto possa tornare come prima. Bisogna riflettere su come il digitale ha impattato sulla sala» ha detto Carlo Fontana (presidente Agis). Sul tema delle finestre, in particolare, il dibattito è molto caldo, e si è infiammato ancora di più negli scorsi giorni con il nuovo decreto del ministro Franceschini che ha accorciato a 30 giorni la window. Durante il convegno Lorini ha ribadito il suo scetticismo su questa scelta chiedendo a Franceschini quanto meno di circoscriverne la validità alla fine dell’estate (e non al 31 dicembre 2021).
Gli fa eco Luigi Lonigro (presidente sezione distributori Anica): «i distributori non hanno chiesto una finestra ridotta per il prodotto italiano; sappiamo però benissimo che le vecchie finestre sono ormai fuori dal mondo, quindi è corretto fare una riflessione in merito».

LA RISPOSTA DI FRANCESCHINI

Intervenuto in diretta, il ministro della Cultura Franceschini ha voluto accogliere in maniera costruttiva le critiche e ha lanciato un’apertura: «il decreto in questione è una misura di natura transitoria. Stiamo studiando come regolare questo scenario che è profondamente cambiato anche prendendo come esempio il modello francese. Vi faccio una proposta: costruite voi un accordo tra le parti (produzione, distribuzione, esercizio, piattafrome) sul tema delle finestre. Io vi fornisco una stanza per discuterne e un mediatore per arrivare a una conclusione. Se mi date un accordo condiviso da tutti, io poi mi rendo disponibile a sottoscriverlo e a farlo diventare un decreto ministeriale. È una battaglia comune, io non sono una vostra controparte: questo è il mio spirito. Tenete però presente che il nostro obiettivo comune è di allargare la platea, raggiungere ancora più persone che usufruiscano di contenuti audiovisivi; quindi, dobbiamo guardare alla piattaforme come un’opportunità»

STREAMING: UN’OPPORTUNITA’?

Anche Lonigro e Francesca Cima (presidente della sezione produttori Anica) hanno sottolineato come le piattaforme possano diventare un alleato, un elemento di ottimizzazione del mercato, per una serie di prodotti che non hanno come destinazione principale la sala, lasciando la sala a prodotti più performanti.
Inoltre, come ha anche ricordato Phil Clapp, sale e streaming non devono essere visti in contrapposizione: «le nostre ricerche hanno dimostrato che chi vuole tornare al cinema con maggiore convinzione è anche chi ha consumato più film durante il lockdown: non c’è concorrenza, ma complementarietà tra di due mezzi».

INCREMENTARE L’OFFERTA

Un fattore decisivo per far rimettere in moto il settore è la disponibilità di film forti da programmare. Lonigro lo vuole ripetere ancora una volta: «tutti noi abbiamo bisogno di far ripartire il mercato e per far ripartire il mercato il prodotto è fondamentale. Come abbiamo dimostrato in queste Giornate, noi distributori dobbiamo mettere a disposizione degli esercenti film di richiamo, e a questo proposito sono orgoglioso di annunciare che Gabriele Salvatores ha accettato la nostra proposta di 01 di uscire col suo film Comedians il 10 giugno. Spero che altri autori italiani seguano il suo esempio. Dobbiamo partecipare alla ripartenza coi fatti».

I film, poi, come ha ricordato Francesca Cima, non mancano: «in questi mesi la produzione non si praticamente mai fermata e si sono realizzati qualcosa come 200-250 film. Però c’è da ricordare che per preparare il lancio di un film, soprattutto un film italiano, ci vuole tempo: la ripartenza last minute al 26 aprile non ci ha consentito di mettere subito in sala dei titoli. Però stiamo trovando molte adesioni per programmare diverse uscite nelle prossime settimane: tra queste, posso annunciare che Fortuna con Valeria Golino sarà nelle sale dal 27 maggio».

LA COMUNICAZIONE

Francesca Cima, insieme agli altri partecipanti, ha messo l’attenzione sull’importanza di una campagna di comunicazione forte, sostenuta dalle istituzioni, che dia visibilità e accompagni il processo di riapertura: «Abbiamo bisogno di una grande campagna per riscaldare gli animi. Soprattutto i film italiani hanno molto bisogno di un sostegno in termini di promozione e marketing. Il servizio pubblico deve essere sollecitato a promuovere questi titoli, anche in vista di un periodo delicato come l’estate».

Un ruolo importante nella promozione della ripartenza lo rivendicano i premi David di Donatello che, nelle parole di Piera Detassis (Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello) «sono un momento di comunicazione, oltre che un momento di festeggiamento. La cerimonia trasmessa dalla Rai sarà un momento per riportare il cinema nelle sale degli italiani. Coi David volgiamo essere parte della riapertura. Volgiamo comunicare fiducia nelle sale».

Protagonisti di un forte progetto di comunicazione sono poi Gabriele D’Andrea (direttore della distribuzione di Lucky Red) che coordina il progetto collettivo del settore Soloalcinema, all’interno del quale è stata appena annunciata l’iniziativa Le notti bianche del cinema presentata dagli ideatori Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, direttori artistici di Alice nella Città.

AIUTI ALLE SALE CHE RIAPRONO

Nel suo intervento, Franceschini ha inoltre affermato di star studiano degli incentivi non solo per sostenere le sale chiuse, ma anche e soprattutto per quelle che riaprono.
A proposito di contributi, Nicola Borrelli (dg Cinema e Audiovisivo) ha aggiornato sul decreto riparto dei distributori, confermando che nei prossimi due giorni verrà pubblicata con la delibera per l’assegnazione dei contributi.

UNO SGUARDO AL FUTURO. BASTA DIFESA, È ORA DI FARE GOL

Per concludere, come ha sottolineato Lonigro: «Questa edizione delle Giornate è stata complicata e rischiosa, ma molto importante dal punto di vista simbolico. Abbiamo ripreso a parlare tra noi, una cosa molto importante. In questi mesi di chiusura abbiamo lavorato per tenere unita la filiera. Abbiamo giocato in difesa, ma ora dobbiamo passare all’attacco: è arrivato il momento di andare a fare gol. E sappiamo tutti che segnare è più complicato che stara in difesa. L’obiettivo comune per il settore cinematografico è ora quello di attaccare, di fare un lavoro di squadra, di non danneggiare nessuno. Semmai, di arricchire ogni anello della filiera».

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