Giffoni, botta e risposta tra Gubitosi e Sangiuliano per i fondi

Il fondatore della kermesse ha attaccato quello che definisce un "bando anti-Giffoni" volto a tagliare i fondi alla kermesse. Immediata le reazione del titolare del dicastero della Cultura
giffoni gubitosi sangiulianoCr. Ivan Romano/ Simona Granati (Getty Images)

La 54° edizione del Giffoni Film Festival si è chiusa con un bilancio più che positivo in termini di evento e grandi star portate tra i giovani appassionati di cinema, ma fuori dagli spazi della manifestazione è scoppiata la polemica. A innescarla è stato proprio il fondatore Claudio Gubitosi durante la conferenza stampa di chiusura, durante la quale ha lanciato un appello al Ministro della Cultura Sangiuliano.

«In questi mesi abbiamo lavorato in silenzio, senza alcuna certezza, per dare vita ad un’edizione comunque memorabile del Festival. Ci siamo riusciti – ha detto Gubitosi – Non mi sono mai permesso di esprimere un giudizio o una critica contro il Presidente Meloni o contro il Ministro Fitto o lo stesso Ministro Sangiuliano. Perché il rispetto istituzionale per me è sacro. Se il ministro Sangiuliano avesse accettato l’invito, avrebbe avuto modo di toccare con mano la nostra realtà e avrebbe avuto modo di comprendere cosa è stato realizzato in questi anni proprio grazie ai Fondi di Sviluppo e Coesione».

Al centro della polemica partita da Gubitosi ci sono proprio i fondi ricevuti: «Da anni Giffoni risponde al bando relativo alla concessione di contributi ad attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva. il nostro progetto è stato ritenuto validissimo dalle commissioni che giudicano le proposte tanto da meritarsi più volte il primo posto in graduatoria con un finanziamento arrivato lo scorso anno a 950mila euro – ha dichiarato, salvo poi contestare – Quest’anno, per la prima volta da quando esiste questo tipo di intervento, il Ministero della Cultura ha inteso imporre un tetto pari a 400mila euro di contributo massimo erogabile». Una misura che, secondo la sua valutazione, penalizza proprio la manifestazione per i giovani: «Non penso di sbagliare se definisco questo bando un bando punisci-Giffoni. Tutto questo ci causa, come è ovvio, una evidente criticità dal punto di vista finanziario ed economico».

Come vi avevamo raccontato in un articolo dedicato, tra i soggetti che hanno ricevuto finanziamenti negli ultimi anni spicca su tutti l’Ente Autonomo Giffoni Experience che nel triennio recente ha ricevuto 3,4 milioni di euro, distanziando di gran lunga gli altri organismi. Claudio Gubitosi però è convinto che dietro a questo taglio ci sia una motivazione politica: «La mia responsabilità sarebbe stata quella di mettermi al fianco del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in riferimento al mancato trasferimento dei Fondi di Sviluppo e Coesione. Ecco, secondo alcuni, io sarei dovuto restare in silenzio piuttosto che mettere in luce, come ho fatto, le difficoltà ed i problemi che anche Giffoni poteva avere in seguito al mancato riparto delle risorse, rischiando, come è successo per tantissime altre attività, di chiudere. È mai possibile che io, dopo 54 anni di onorata carriera, avrei dovuto accettare che per un anno Giffoni poteva anche non svolgersi? Avrei dovuto perciò tacere? Impossibile. Inaccettabile» ha dichiarato. Nello stesso intervento, ha aggiunto di voler presentarsi di fronte al Ministro Sangiuliano per ricevere certezze sul futuro.

Non si è fatta attendere però la risposta dello stesso Ministro. Come riportato da fonti del dicastero riprese da numerose testate, Sangiuliano ha replicato sostenendo che «In Italia ogniqualvolta si tenta di riformare e si toccano santuari e rendite di posizione si scatenano polemiche». Ha poi aggiunto: «Cambiare, quando sono in gioco i soldi dei cittadini, è necessario. Pensare a un intento politico e, peggio ancora punitivo, è una gigantesca falsità. Nulla di tutto questo: c’è stata solo la volontà di moralizzare e razionalizzare la spesa». Il Ministro ha sottolineato che «Al Festival di Giffoni sono state erogate somme che sono arrivate fino a 950 mila euro per l’edizione del 2023: più di ogni altra iniziativa di questo tipo, fatta eccezione per la Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2023 il contributo al Giffoni Film Festival è stato di 950mila euro su uno stanziamento complessivo di 7 mln di euro. Questo stanziamento generale è rimasto invariato nel 2024».

Pertanto, secondo il titolare del MiC, «Al GFF, quindi, nel 2023 è andato il 13.57 per cento dell’intero ammontare delle risorse destinate a tutti i festival, rassegne e premi cinematografici italiani. Accogliendo anche la proposta di molti altri promotori si è pensato di mettere nel bando annuale un tetto di 400mila euro per giungere a una ripartizione più equa e aprire a un numero maggiore di soggetti beneficiari. C’è stata una correzione generale del bando e una razionalizzazione che non puntavano a penalizzare alcuno, ma solo a introdurre principi più equi. Il resto sono fantasie»

La querelle ha coinvolto anche il senatore Antonio Iannone, secondo il quale «Bisogna essere onesti intellettualmente e non si può attaccare il Ministro Sangiuliano dicendo che manca un dialogo e ci sia una precisa volontà di definanziare il Giffoni». Parole che hanno spinto lo stesso Gubitosi a inviare una lettera aperta ripresa da Ansa nella quale il fondatore del Giffoni ribadisce il punto: «È evidente che quando dico che Giffoni è sotto gli occhi del mondo, dico la verità. E perciò solo io so quanto abbia sofferto nel dover prendere questa decisione, quella di rendere pubblica una situazione molto critica» ha scritto.

«L’Italia è rimasta scandalizzata per tutto questo – ha aggiunto – La conferma arriva dalle migliaia di mail e di messaggi di sostegno che ho ricevuto, perfino proposte di sottoscrizione che non accetterò mai, da sempre fedeli al concetto che esiste un dovere ma esiste anche un diritto. E noi abbiamo dimostrato in Campania ed in Italia di essere capaci di produrre un progetto di grandissima qualità, con oltre cinquecento attività durante l’anno, un progetto che ha una enorme ricaduta economica su tutta l’area territoriale di riferimento, che dà lavoro a centinaia di persone ed aziende, ad iniziare dai 140 tra dipendenti e collaboratori fissi». Quindi dichiarazioni rivolte allo stesso Iannone: «Da campano, quale sei, avresti tutti i motivi per essere fiero del fatto che Giffoni rappresenti un esempio così virtuoso. Oltre 150 milioni di euro sono stati impiegati con fondi europei, statali e regionali per realizzare le infrastrutture che oggi rappresentano lo strumento grazie al quale Giffoni può dispiegare tutta la sua forza sociale e la sua potenza emotiva. Colpirla al cuore, depotenziando la sua capacità di creare contenuti sempre più in linea con la sua funzione ed il suo ruolo, significa di fatto rendere vano un investimento così importante».

Il botta e risposta è proseguito con nuove dichiarazioni del senatore Iannone riprese da testate locali: «Gubitosi mi attribuisce cose mai dette […] Ho detto che la colpa della non firma dell’accordo era di De Luca, il quale diversamente dalle altre Regioni, di destra e di sinistra, non produceva quanto richiesto e che Gubitosi come altri del mondo della cultura dovevano protestare contro il Governatore che giocava al tanto peggio tanto meglio. Ribadisco ogni parola perché il Direttore può dire quello che vuole sulla sua libertà ma conferma, dicendo che ha invitato i Ministri, che noi Parlamentari non siamo stati invitati. Mi duole per essere stato anche nel ruolo di Amministratore alla Provincia persona che per il GFF c’è sempre stato ma non me ne faccio un cruccio perché ho un assente culto della personalità. Si vede che il Direttore Gubitosi è un uomo del contemporaneo più che cultore della storia».

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