Gianluca Curti: «Il tax credit va rivisto, piccole e medie aziende non ce la faranno»

Il CEO di Minerva Pictures e Presidente della sezione Cinema di Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa avanza proposte per la nuova e contestata legge sul cinema
gianluca curti

Gianluca Curti, CEO di Minerva Pictures ma anche Presidente della sezione Cinema di Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, torna a puntare il dito contro la nuova, attesa e discussa nuova legge che rivoluzionerà il tax credit dell’industria cinematografica e audiovisiva.

Dopo aver già suggerito che il budget vada diviso in tre categorie, Curti a Il Fatto Quotidiano ha dichiarato che secondo un’indagine interna tra le aziende iscritte al Cna Cinema e Audiovisivo, il 72% ritiene che l’attuazione delle norme proposte finirebbe fuori mercato entro 12-24 mesi. Una prospettiva nerissima, che riguarda la maggior parte della filiera: «Le medie, piccole, micro e start up non ce la faranno, se non adeguatamente sostenute».

Per Curti c’era bisogno di un miglioramento, di un “tagliando” alla Legge Franceschini: «Le soluzioni, per quanto concerne la riforma del tax credit, non sono le migliori». Nello specifico, quale presidente del Cna Cinema e Audiovisivo si dice contrario «all’obbligo di avere un contributo selettivo anche per film sotto 1 milione e mezzo di euro, senza il quale non si può accedere al tax credit, giacché sono prioritariamente opere prime e seconde di under 35 con case di produzione realmente indipendenti e piccole».

Il Cna Cinema ha delle proposte da avanzare, in materia: «Vanno reintrodotti per il tax credit i cap, i tetti di spesa per azienda o gruppi di azienda che in questa fas sono stati tolti. Non vogliamo porre limiti alla crescita, ma nemmeno rischiare che due, tre aziende si prendano l’80% del credito d’imposta. Vado al punto: il Real Madrid può fare lo stesso campionato del Frosinone? Entrambi hanno il diritto di competere, per cui proponiamo due campionati: schema di finanziamento, tax credit e selettivi per aziende, di proprietà o partecipate da gruppi multinazionali, con un fatturato da x in su; schema ad hoc per le italiane e indipendenti, penso a Lucky Red, Fandango, Indigo, Leone, Lucisano, Notorious, Bibi Film la stessa Minerva e le piccole e piccolissime, affinché possano fare un campionato inter pares».

Gianluca Curti ha infine commentato le parole di Nanni Moretti, che dal palco della Mostra del Cinema di Venezia ha invitato a protestare e lottare contro la legge sul cinema: «Si può fare di più, bravo Nanni a ricordarlo. Ma prima di esternare bisognerebbe leggere, informarsi. Scontiamo un Mic sottostrutturato: ha ragione il Dg Cinema Nicola Borrelli, mancano 10 dirigenti, 15 funzionari, 30 impiegati, lo staff è lo stesso di 20 anni fa, quando non c’erano multinazionali né piattaforme. Non si va incontro all’intelligenza artificiale con il motore a scoppio».

Fonte: FQ

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it