Gialdini sulla crisi energetica: «Urgono nuovi sostegni»

Interroghiamo il direttore generale Anec per comprendere il suo punto di vista sulla situazione attuale, sulle azioni dell'associazione e su quali interventi il Governo dovrebbe mettere in campo

Al netto di tutte le difficoltà in cui verte l’esercizio cinematografico, sicuramente la più grande piaga di questo momento storico riguarda l’impennata dei costi energetici. Una crisi, quella energetica, che getta una lunga ombra sull’andamento dei cinema e che pesa sempre più sui conti economici (e sulle bollette) degli esercenti. Per questo abbiamo deciso di interrogare Simone Gialdini, direttore generale di Anec, per comprendere meglio il suo punto di vista sulla situazione attuale, sulle azioni dell’associazione e su quali misure il Governo dovrebbe mettere in campo per arginare questa piaga.

Come giudica la drammatica situazione in cui verte l’esercizio a causa dei costi energetici?
«L’impatto dell’aumento dei costi energetici sulle imprese di esercizio cinematografico è già fortemente avvertito in molte situazioni e tante altre si stanno preparando ad affrontare le difficoltà economiche che ne deriveranno. In questo momento in cui i risultati in sala stanno dando fiducia per la stabilizzazione del mercato, il costo energia rappresenta un grande ostacolo».

Come si sta muovendo Anec su questo fronte? 
«Gli impatti energetici gravosi sono stati portati all’attenzione dell’esecutivo già nelle scorse settimane e con l’ultimo decreto legge, il cosiddetto “Aiuti ter”, è stata inserita una misura di 40 milioni di euro di sostegno per i luoghi della cultura. Intanto è pronto anche il decreto per l’esercizio che individua costi di gestione per i quali viene riconosciuto un credito di imposta e fra questi sono presenti le spese energetiche. Auspichiamo un rapido percorso di approvazione».

Che proposte concrete attende dal nuovo Governo?
«Le misure a disposizione non sono sufficienti e saranno inevitabilmente necessari altri sostegni anche in vista del coinvolgimento di tutto l’esercizio cinematografico nella crisi energetica e dei forti rincari che rischiano di minare ancora una volta il regolare ritorno del mercato ai livelli di stabilizzazione ed equilibrio rispetto ad una “nuova normalità” post pandemia».

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