In Italia da anni si parla dell’importanza di introdurre tra le materie scolastiche l’insegnamento dell’immagine in modo da avvicinare i ragazzi al cinema e dotarli degli strumenti giusti per capire e analizzare quello che vedono. Un tema che ora torna sul tavolo con uno slancio nuovo grazie al programma Europa Creativa che include la Film Literacy, ovvero l’alfabetizzazione cinematografica, nelle sue linee d’intervento. Da questa premessa, e dall’interessamento di Cristina Soldano, un tempo docente, oggi direttrice artistica del Festival del cinema europeo, la manifestazione di Lecce ha creato attorno al tema una tavola rotonda dal titolo “Film Literacy, Accessibility and Audience Development in Europe”. Organizzato in collaborazione con il Parlamento Europeo, l’incontro ha visto la partecipazione di critici, esperti e rappresentanti di alcune fra le maggiori Film Heritage Institution che hanno affrontato il quadro dei più recenti studi europei e la funzione di importanti dispositivi pedagogici che da anni sperimentano la formazione del pubblico giovane e promuovono l’accesso al patrimonio cinematografico europeo. Da sottolineare la presenza di Doris Pack, presidente della Commissione per la cultura e l’istruzione al Parlamento europeo. «Dobbiamo continuare con la nostra attività di sensibilizzazione sul tema e riuscire a inserire l’alfabetizzazione mediatica nei programmi scolastici – ha detto a inizio convegno Pack – è necessario educare e formare alle nuove tecnologie, insegnare ad usarle nel modo giusto. Sul tema dell’educazione abbiamo diversi strumenti in Europa, ad esempio il programma Erasmus, e dobbiamo poter attingere a diversi programmi per convertire l’idea della Film Literacy in qualcosa di pratico. Un risultato che siamo riusciti a concretizzare pochi anni fa con l’istituzione alla Mostra di Venezia del Premio Lux che apre all’accessibilità e alla fruibilità delle opere grazie alla sottotitolatura in 24 lingue diverse dei 3 film finalisti scelti dalla giuria che hanno cosi’ modo di poter essere proiettati in tutta Europa». A che punto sia oggi la cultura della Film Literacy la Ue lo sa grazie al rapporto, “Screening Literacy”, scritto dall’esperto sul tema Simone Moraldi che nel 2011 ha vinto la prima call indetta dall’Europarlamento sull’argomento. Scritto in partenariato con l’Università Roma Tre, il rapporto ha il compito di mettere in luce la Film Literacy e il suo utilizzo in Europa, e fornire un elenco di raccomandazioni per i primi bandi delle attività del 2014 che saranno indetti proprio su questo tema. Moraldi ha inoltre aperto un blog dedicato dove è possibile approfondire aspetti dell’alfabetizzazione cinematografica e seguire gli incontri ad hoc. Decisivo per l’applicazione della Film Literacy anche il lavoro che sta svolgendo l’associazione europea degli insegnanti AEDE, presieduta da Silvano Marseglia, che sta conducendo un’indagine con docenti in 33 paesi europei e non, allo scopo di raccogliere informazioni sull’attuale utilizzo degli audiovisivi nelle scuole e redigere un vademecum per ottimizzare e massimizzare la presenza dei film come materiali didattici negli istituti. Una ricerca meticolosa che ha già visto spedire oltre 60mila email verso tutti gli insegnanti coinvolti, e che vedrà un primo resoconto il 27 e 28 maggio a Parigi in un incontro apposito. A latere della tavola rotonda, sempre sullo stesso argomento, il Festival ha proposto in cartellone il documentario ‘Quadri espansi’ di Francesco Crispino.
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