Fiction: a Cernobbio il convegno “Scrivere cinema & Tv” (II)

Momento centrale al convegno “Scrivere cinema & Tv”, che si è svolto oggi a Cernobbio (CO), è stata la tavola rotonda dal titolo “Cinema e fiction, la scommessa italiana”. Al centro dell’incontro, moderato da Alex Voglino, responsabile di Lombardia Film Commission, il problema della crisi del cinema italiano e il momento felice della fiction. Luca Barbareschi, nel suo intervento, ha sostenuto che il cinema italiano “è andato in crisi quando è scomparsa l’industria-cinema. Non esistono più i produttori alla Carlo Ponti o alla Dino De Laurentiis che rischiano i propri capitali per realizzare prodotti spendibili sul mercato”. L’attore ha aggiunto anche che “mancano in Italia scuole di sceneggiatura, che possono servire anche alla fiction”. Mirato sulle produzioni seriali, invece, l’intervento di Massimo Del Frate (responsabile fiction Canale 5) che ha sottolineato come il 1999 sia stato un anno record per la fiction, viste le 428 ore prodotte. Del Frate, inoltre, ha sottolineato che “non tutti i prodotti mandati in onda sono di qualità. Mancano gli autori, anche perché quelli cinematografici snobbano la televisione”. Uno snobismo che Del Frate non condivide, visto che uno dei meriti della fiction “è quello di parlare della realtà italiana, anche difficile, ad un vasto pubblico”. Micol Pollucca, invece, ha insistito sulla Scuola di autori di Mediatrade che ha cominciato la sua attività l’anno scorso “e che ha come compito proprio quello di fornire professionalità al mondo della fiction”. Le parole conclusive sono state di Leonardo Zani (responsabile fiction Italia 1) che vede nel cinema italiano un settore in crisi “perché non usa lo stesso linguaggio, storie e ritmo della fiction. Quando un film ha queste caratteristiche la gente lo va a vedere, basti pensare a ‘La vita è bella’. Il pubblico che porta al successo un film è lo stesso che fa audience in televisione”.

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