Fice: bene i film d’essai, ma da Franceschini decreto pro-piattaforme

Il parere di Domenico Dinoia, presidente della Federazione Italiana Cinema d'Essai

Domenico Dinoia, presidente della Federazione Italiana Cinema d’Essai (FICE), commenta positivamente gli incassi registrati al box office italiano in questi giorni di ripartenza: «Gli ottimi risultati ottenuti in questa prima settimana di riaperture da due film d’autore come Nomadland e Minari dimostrano due cose importanti: la gran voglia del pubblico di tornare al cinema e la bontà della scelta fatta dalle sale d’essai, tra le più numerose ad aver riaperto. Merito anche della grande passione degli esercenti specializzati nella programmazione di qualità, che hanno saputo coinvolgere il pubblico con iniziative molto originali».

E per quanto riguarda il nuovo decreto finestre emanato lo scorso 1 maggio dal ministro Dario Franceschini, Dinoia è convinto che si tratti di «una decisione che si traduce nell’ennesimo favore alle piattaforme per il passaggio streaming dei film italiani prodotti con il sostegno pubblico, praticamente quasi tutti. Inoltre, come già evidenziato dall’Anec, nessun film italiano di punta, tra i tanti in attesa di uscire, è stato messo a disposizione delle sale che hanno riaperto, e difficilmente lo sarà fino a fine agosto. Adesso si aggiunge un decreto che sostanzialmente suona come un invito ai distributori ad orientarsi verso le piattaforme, lasciando alle sale l’onere di fargli pure una bella promozione. Il cinema italiano», conclude Dinoia, «può e deve giocare un ruolo importante nel rilancio della fruizione del cinema in sala. Sarebbe davvero un errore imperdonabile se tutto lo spazio delle sale venisse occupato da film di produzione estera, relegando il nostro cinema ad uso e consumo di piattaforme e televisioni».

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